(AP Photo/Mindaugas Kulbis, File)

La Lettonia ha chiuso uno dei due valichi aperti con la Bielorussia, per bloccare i migranti

Martedì la Lettonia ha annunciato la chiusura di uno dei due valichi di frontiera ancora aperti con la Bielorussia: la decisione del governo, resa pubblica dalla prima ministra Evika Silina, arriva in risposta a un notevole aumento dei tentativi di attraversare il confine illegalmente da parte di migranti provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa subsahariana. Il governo lettone accusa la Bielorussia di utilizzare i migranti come «minaccia ibrida». Dall’inizio dell’estate 2021 la Bielorussia ha accolto e poi spinto migliaia di migranti verso il territorio della Polonia e dei paesi baltici, in quello che è stato considerato un tentativo di mettere in difficoltà l’Unione Europea (avversario politico del regime autoritario bielorusso di Alexander Lukashenko) e che sfrutta l’ostilità dei paesi dell’Europa orientale nei confronti dei migranti.

Da allora Polonia e Lituania hanno costruito muri ai loro confini con la Bielorussia, mentre la Lettonia ha progressivamente chiuso i valichi. Ora i 50 agenti che presidiavano il valico chiuso di Silene verranno impiegati per presidiare ulteriormente quello di Paternieki, l’unico rimasto aperto. Il governo lettone ha detto che i suoi agenti hanno respinto 894 migranti negli ultimi 6 giorni e 1.773 nel mese di settembre, e ha definito la situazione come «la più tesa degli ultimi anni».

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