La città di Derna dopo l'alluvione

In Libia si temono migliaia di morti per le alluvioni

Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza: i dispersi sono centinaia, molte zone restano irraggiungibili

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Le alluvioni in Libia orientale hanno ucciso almeno 150 persone, ha detto a Reuters la Mezzaluna Rossa libica (l’equivalente della Croce Rossa). Ma i morti potrebbero essere molti di più e secondo alcune stime, anche riportate da autorità libiche, potrebbero superare il migliaio: molte delle zone più colpite sono ancora isolate e i dispersi sono molte centinaia. Le città più colpite sono Bengasi, Susa, al Bayda, al Marj e Derna. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, imponendo un coprifuoco e la chiusura di scuole e negozi, nonché la sospensione di tutte le attività lavorative tranne quelle di emergenza. Derna è la città che ha subito i danni maggiori: è senza corrente, le comunicazioni sono bloccate e non si sa ancora quante persone siano morte o disperse, ha detto il ministro della Sanità libico. Le piogge sono state portate dalla tempesta Daniel, la stessa che ha causato le alluvioni in Grecia, Bulgaria e Turchia della scorsa settimana. Nei prossimi giorni dovrebbe spostarsi a est, verso l’Egitto.

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Le aree più colpite sono quelle della parte est del paese, la cosiddetta Cirenaica, governata dal maresciallo Khalifa Haftar: la Libia è divisa fra due diverse amministrazioni rivali dal 2014, che si sono scontrate militarmente fino all’armistizio del 2020. A fine 2021 erano programmate delle elezioni presidenziali che avrebbero dovuto riportare il paese a una gestione democratica, ma sono state prima rinviate e poi mai effettivamente organizzate. La comunità internazionale riconosce come governo legittimo quello del primo ministro Abdul Hamid Dbeiba, con sede a Tripoli.

Alcune grandi città sono ancora isolate e con le comunicazioni ridotte al minimo: per questo la stima dei morti potrebbe salire anche in modo sensibile. Osama Hamad, primo ministro del governo orientale libico, ha detto in un’intervista televisiva di temere che i morti possano essere anche 2000: i dispersi sarebbero infatti molte centinaia.

La tempesta Daniel ha causato venti fra i 120 e i 150 chilometri all’ora e precipitazioni fra i 50 e i 250 millimetri di pioggia, a seconda delle aree: per le strade di Derna secondo alcune testimonianze l’acqua ha raggiunto anche tre metri di altezza. L’alluvione ha causato anche la chiusura dei quattro maggiori porti per l’esportazione del petrolio: Ras Lanuf, Zueitina, Brega ed Es Sidra. Le partenze delle navi petroliere saranno bloccate almeno per i prossimi tre giorni.

Le strade inondate di Marj, in Libia (Libya Almasar TV via AP)

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