Da un paio di giorni circola online il video di un soldato ucraino, un prigioniero di guerra disarmato, che viene ucciso con armi automatiche in un’apparente esecuzione sommaria. Il video è molto impressionante: si vede l’uomo disarmato all’interno di quella che potrebbe essere una buca o una fossa profonda qualche decina di centimetri. Fuma una sigaretta, e guardando di sbieco dice: «Slava Ukraini», che in ucraino significa: «Gloria all’Ucraina». A quel punto, da dietro alla telecamera qualcuno risponde in russo: «Muori bastardo», e partono numerosi colpi con fucili d’assalto, che uccidono l’uomo sul colpo.
Il video è circolato moltissimo a partire da lunedì e al momento non ci sono prove definitive che a uccidere il prigioniero di guerra siano stati soldati russi, ma appare di gran lunga l’ipotesi più probabile. Non è nemmeno chiaro, al momento, quando il video sia stato girato.
Non è certamente il primo che mostra uccisioni di prigionieri di guerra ucraini da parte dei russi: in quest’anno di invasione sono state diffuse numerose testimonianze non soltanto di esecuzioni sommarie, ma anche di torture e sevizie. Il video del prigioniero però è particolarmente impressionante sia per l’atteggiamento dell’uomo sia per le sue ultime parole, quello «Slava Ukraini» che è di fatto il motto della resistenza ucraina.
In pochissime ore il video è diventato un simbolo di resistenza, ha attirato molta attenzione ed è stato commentato anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky (è molto violento e impressionante: la versione pixelata dal momento in cui il prigioniero di guerra viene colpito si può vedere qui).
Zelensky, lunedì sera, ha definito il prigioniero di guerra ucciso un eroe. «Oggi è stato pubblicato un video degli invasori che uccidono brutalmente un guerriero che coraggiosamente gli ha detto in faccia: «Gloria all’Ucraina!» […] Troveremo questi assassini». Martedì le autorità ucraine hanno poi reso nota l’identità del prigioniero di guerra ucciso: si chiamava Tymofiy Shadura, aveva 40 anni ed era disperso dal 3 di febbraio. Faceva parte di una brigata che stava combattendo a Bakhmut, la cittadina dell’oriente ucraino dove da mesi si concentrano gli scontri più violenti.
Il video ha generato alcune discussioni a proposito del trattamento dei prigionieri di guerra da parte della Russia: la legge internazionale prevede che i prigionieri di guerra siano trattati «con umanità», e impedisce che siano torturati o subiscano altri tipi di maltrattamenti, ma questo è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi in cui i prigionieri di guerra sono stati uccisi in maniera sommaria (una cosa non inusuale in un conflitto).
Il video tuttavia ha avuto un enorme impatto soprattutto mediatico. In questi giorni, oltre a Zelensky, moltissime altre persone stanno definendo Tymofiy Shadura un eroe della resistenza e stanno producendo immagini commemorative in suo onore.