Martedì sera la nave Ocean Viking della ong SOS Méditerranée ha attraccato al porto di Ancona, con a bordo i 37 migranti che aveva soccorso il 7 gennaio al largo della Libia, a più di 1.570 chilometri di distanza. La nave ha dovuto arrivare fino alle coste delle Marche, nonostante distassero quattro giorni di navigazione e nonostante condizioni di maltempo che hanno reso molto difficoltosa la navigazione, perché il governo italiano aveva indicato proprio Ancona come porto in cui portare i migranti soccorsi in mare.
Ormai da qualche tempo il governo di Giorgia Meloni assegna i porti di sbarco alle navi delle ong che si occupano del salvataggio di migranti nel Mediterraneo molto lontano dall’area dove avvengono i naufragi delle imbarcazioni che cercano di raggiungere le coste italiane, di fatto rendendo più lunghe e costose le loro operazioni, con l’obiettivo di rendere il lavoro delle ong più difficile e scoraggiarle. Anche alla Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere, è stato indicato di dirigersi verso Ancona poco dopo avere soccorso 73 persone: dovrebbe arrivare nella sera di mercoledì o nella mattina di giovedì.
– Leggi anche: Perché è un problema che le navi delle ong sbarchino ad Ancona e non nel sud Italia
Tra i 37 migranti salvati dalla Ocean Viking ci sono 12 minorenni non accompagnati che saranno temporaneamente ospitati in una struttura della Caritas a Senigallia.
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