Uno degli edifici danneggiati dall'attacco russo (AP Photo/Evgeniy Maloletka)

La notizia falsa della Russia sull’uccisione di 600 soldati ucraini

Sia le autorità ucraine che alcuni giornalisti indipendenti dicono che non è vero: l'esercito ucraino ha accusato la Russia di propaganda

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Domenica l’esercito russo ha sostenuto, senza fornire prove, di aver ucciso almeno 600 soldati ucraini in un grosso attacco missilistico a Kramatorsk, nella regione orientale di Donetsk. In realtà questa cosa non è mai successa: l’informazione è stata smentita non solo dall’esercito ucraino, che ha accusato la Russia di diffondere falsità rispetto ai propri successi sul campo, ma anche da diversi giornalisti indipendenti che sono andati sul posto e hanno confermato la versione ucraina.

L’esercito russo ha sostenuto di aver preso di mira e colpito coi suoi missili due strutture temporaneamente usate come dormitori da circa 1.300 soldati ucraini. L’attacco sarebbe stato un atto di rappresaglia per il grosso bombardamento di Capodanno compiuto dagli ucraini contro una caserma di soldati russi a Makiivka, sempre nella regione di Donetsk, nel quale la Russia ha ammesso che sono stati uccisi 89 soldati.

Sergiy Cherevaty, portavoce dell’esercito ucraino impegnato sul fronte orientale, ha smentito la versione russa e detto ad Associated Press che l’attacco ha danneggiato alcune strutture senza però provocare la morte di alcun soldato. L’informazione è stata confermata anche dall’amministrazione regionale di Donetsk, secondo cui i sette missili lanciati dai russi avrebbero solamente danneggiato un istituto scolastico, un impianto industriale e alcuni garage. È arrivata una conferma anche dal sindaco di Kramatorsk, Oleksandr Honcharenko.

Alcuni giornalisti sul campo sono poi andati a vedere le condizioni delle due strutture prese di mira dall’esercito russo, ridimensionando anche in questo caso la portata del suo attacco. Daniele Raineri, inviato di Repubblica, ha detto che i missili hanno mancato il bersaglio e sono finiti sul terreno di fronte alle strutture, limitandosi a lasciare un grosso cratere a terra.

Secondo Cherevaty quello della Russia è un atto di «propaganda» volto a ingigantire i propri successi sul campo dopo mesi di sconfitte.

Che l’attacco russo abbia ucciso 600 soldati ucraini, ha detto Cherevaty all’agenzia di stampa ucraina Suspilne, «è vero come la notizia che i russi hanno distrutto tutti i nostri HIMARS [potenti ed efficaci lanciarazzi forniti all’esercito ucraino dagli Stati Uniti, che negli ultimi mesi di guerra hanno dato agli ucraini un grosso vantaggio]». Cherevaty si riferiva probabilmente alle svariate volte in cui l’esercito russo ha sostenuto di aver distrutto i lanciarazzi HIMARS in dotazione all’esercito ucraino, anche in questo caso senza fornire prove.

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