(Pascal Rossignol, Pool Photo via AP)

L’Unione Europea comincerà a trattenere soldi alla Polonia

Per via di multe non pagate decise dalla Corte di Giustizia europea: è la prima volta che accade nella storia, e si parla di milioni di euro

Martedì la Commissione Europea ha informato la Polonia che inizierà a trattenere una parte dei fondi del bilancio europeo allocati alla Polonia per compensare una multa comminata dalla Corte di Giustizia europea, il principale tribunale dell’Unione, che il governo polacco si rifiuta da mesi di pagare. È la prima volta nella storia che la Commissione utilizza questo strumento a sua disposizione: del resto la Polonia è il primo paese nella storia a rifiutarsi di pagare una multa della Corte di Giustizia europea, la cui autorità e decisioni sono rispettate da tutti i paesi dell’Unione.

Ormai da diversi mesi è in corso uno scontro istituzionale fra il governo polacco guidato dal partito di estrema destra Diritto e Giustizia, che gestisce il paese in maniera semi-autoritaria, e le istituzioni europee: a ottobre la Polonia aveva fatto sapere, fra le altre cose, che non avrebbe più rispettato la supremazia delle leggi europee su quelle polacche (e quindi anche delle sentenze dei tribunali europei).

La multa imposta dalla Corte di Giustizia era stata decisa il 20 settembre 2021, quando la Polonia era stata condannata a pagare 500mila euro per ogni giorno che avrebbe tenuto aperta una miniera di carbone al confine con la Repubblica Ceca che viola gli standard ambientali europei. Il governo polacco però si era rifiutato di rispettare la sentenza, sostenendo che la miniera e la centrale elettrica costruita poco lontano fossero fondamentali per fornire energia al paese.

La miniera e le centrali a carbone di Turow, in Polonia, nei pressi del confine ceco (Gabriel Kuchta/Getty Images)

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea, la Polonia avrebbe dovuto pagare il primo mese di multe – quindi in tutto 15 milioni di euro più gli interessi – entro 60 giorni. Il termine è scaduto il 18 gennaio, e martedì la Commissione ha avvertito il governo polacco che entro una decina di giorni lavorativi avrebbe sottratto i 15 milioni di euro ai fondi che spettano alla Polonia secondo il bilancio pluriennale dell’Unione Europea, valido per il periodo 2021-2027. Nel frattempo la multa ha raggiunto circa 60 milioni di euro, e a meno che la Polonia non decida di chiudere la centrale, continuerà ad aumentare.

In un caso separato, ad ottobre la Corte di Giustizia europea aveva condannato la Polonia a una multa di un milione di euro al giorno per non aver sospeso l’attività della Sezione disciplinare della Corte Suprema polacca, cioè un organo che secondo la Corte limita l’indipendenza e l’imparzialità dei giudici, e che quindi non garantisce il rispetto dello stato di diritto in Polonia. Al momento questa multa ha raggiunto circa 100 milioni di euro: non è chiaro se e quando la Commissione intenderà iniziare a riscuoterla trattenendo ulteriori fondi che spettano alla Polonia.

La Polonia è uno dei paesi più poveri dell’Unione, e come tale uno dei maggiori beneficiari dei fondi del bilancio europeo: fra il 2021 e il 2027 dovrebbe ricevere in tutto circa 78 miliardi di euro, fondamentali per alcuni settori della propria economia. La speranza delle istituzioni europee è che l’ingente somma delle multe convinca la Polonia a rispettare le sentenze della Corte di Giustizia. «Nel lungo termine questa situazione non è sostenibile», ha detto al New York Times l’analista Georg Riekeles, che lavora per lo European Policy Center: «La Polonia sarà costretta a prendere una decisione politica».

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