Il primo ministro di Haiti Ariel Henry (AP Photo/Odelyn Joseph)

Il primo ministro di Haiti dice di essere sopravvissuto a un tentato omicidio

C’è stato un attacco durante le celebrazioni per l’indipendenza del paese, secondo Ariel Henry con l'obiettivo di ucciderlo

In un’intervista con l’agenzia di stampa AFP pubblicata lunedì, il primo ministro di Haiti, Ariel Henry, ha detto di essere sopravvissuto a un tentato omicidio sabato scorso, durante alcune celebrazioni per l’anniversario dell’indipendenza del paese. Haiti è uno dei paesi più poveri del mondo e si trova da tempo in una gravissima crisi politica, sociale ed economica: dell’attacco, compiuto da una delle tante bande armate che imperversano da mesi nel paese, ci sono alcune registrazioni video, ma non si sa ancora se l’obiettivo fosse effettivamente Henry.

L’attacco è avvenuto in una chiesa a Gonaïves, circa 140 chilometri a nord della capitale Port-au-Prince, dove si celebrava il 218esimo anniversario dell’indipendenza di Haiti dalla Francia. A un certo punto è iniziato uno scontro a fuoco tra una banda armata e la polizia locale: nelle registrazioni video condivise online si sentono gli spari e si vede il primo ministro, scortato da alcuni uomini, correre verso la propria automobile.

Non è ancora chiaro se siano state uccise delle persone: la polizia non ha detto nulla di ufficiale al riguardo, anche se i media locali hanno parlato di una persona morta e di due ferite.

Parlando dell’attacco, il primo ministro Henry si è detto certo di esserne stato l’obiettivo, ed è un’eventualità da non escludere: Le Monde scrive per esempio che le bande armate si erano già opposte alla visita del primo ministro a Gonaïves, e il New York Times che il capo di una banda locale aveva apertamente minacciato Henry prima del suo arrivo in città.

Henry è primo ministro ad interim di Haiti dalla fine di luglio dell’anno scorso. Era stato nominato capo del governo dal presidente Juvenel Moïse prima del suo assassinio, avvenuto il 7 luglio precedente, ma non era riuscito a insediarsi subito: la sua nomina era arrivata solo dopo un intervento esterno degli Stati Uniti e aveva messo temporaneamente fine a uno scontro di potere iniziato dopo l’uccisione di Moïse.

Henry è particolarmente inviso alle tantissime bande armate che da mesi hanno ormai preso il controllo della maggior parte delle strade e dei porti di Haiti, bloccando per quasi un mese anche la distribuzione di carburante e cibo. Ad Haiti sono già stati rimandati due volte sia il referendum costituzionale sia le elezioni presidenziali e legislative che devono svolgersi da tempo, l’ultima per ordine del primo ministro Henry.

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