Lunedì, durante un discorso trasmesso in televisione, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis si è scusato «per qualsiasi debolezza» mostrata dal governo nel contenere gli enormi incendi che hanno coinvolto il paese nell’ultima settimana, bruciando decine di migliaia di ettari di terreno e costringendo centinaia di persone a lasciare le proprie case. Una delle zone più interessate è stata l’isola di Eubea, la seconda più grande della Grecia, dove i vigili del fuoco non sono ancora riusciti a spegnere le fiamme in particolare nel nord, e dove diversi testimoni hanno parlato di scenario «apocalittico». Mitsotakis ha detto:
«È chiaro che il cambiamento climatico sta avendo conseguenze sull’intero pianeta. Con incendi che durano per giorni. È una spiegazione, ma non una scusa, né un alibi. Potremmo avere fatto tutto quello che era umanamente possibile, ma in molti casi non è sembrato abbastanza nella battaglia impari contro la natura».
Mitsotakis ha aggiunto che i responsabili dei ritardi e dei fallimenti nel contenere gli incendi verranno individuati, e le persone le cui proprietà sono state distrutte verranno risarcite. Il governo greco ha approvato uno stanziamento eccezionale di 500 milioni di euro per i risarcimenti e la ricostruzione.
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