Park Geun-hye nel 2017 (Song Kyung-Seok-Pool/Getty Images)

La Corte Suprema della Corea del Sud ha confermato la condanna a 20 anni per l’ex presidente Park Geun-hye

La Corte Suprema sudcoreana ha confermato la condanna a vent’anni di carcere per l’ex presidente Park Geun-hye, che si era dimessa nel 2017 dopo essere stata incriminata per un grosso scandalo di corruzione. La Corte Suprema è il più alto grado di giudizio sudcoreano e quindi questa condanna ha esaurito le possibilità di appello dei suoi avvocati contro le precedenti sentenze.

Nel 2018 Park Geun-hye era stata condannata a 24 anni, poi ridotti a 20 lo scorso luglio, ma sconterà in totale 22 anni di carcere per un’ulteriore condanna a due anni, sempre del 2018, per ingerenza nella nomina di candidati del partito Saenuri, da lei guidato fino al 2012.

La condanna di Park è legata a un grosso scandalo di corruzione in cui era implicata insieme a Choi Soon-sil, una sua amica e confidente di lunga data. Secondo i magistrati, Choi gestiva fondi dal valore di svariati milioni di euro ricevuti da grandi società e dirigenti di azienda sudcoreani, facendoli passare per donazioni per alcune sue fondazioni. Per investire al meglio questi soldi, Park avrebbe passato informazioni riservate a Choi di vario tipo, da quelle sulle politiche economiche adottate nel paese alle complicate relazioni con la Corea del Nord. Park era stata sospesa dal suo incarico da presidente nel 2016, quando era stato approvato l’impeachment nei suoi confronti.

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