Un momento della marcia organizzata dai gruppi di estrema destra per celebrare i 101 anni dell'indipendenza della Polonia, Varsavia, 11 novembre 2019 (AP Photo/Czarek Sokolowski)

Le foto della marcia dei neofascisti a Varsavia

Decine di migliaia di persone e i gruppi dell'estrema destra – compresa Forza Nuova – hanno sfilato nel giorno dell'Indipendenza

Decine di migliaia di persone di estrema destra hanno partecipato oggi a una marcia per le strade di Varsavia, in Polonia, per celebrare i 101 anni dall’indipendenza del paese, ottenuta dopo la fine della Prima guerra mondiale nel 1918. I manifestanti, molti dei quali a volto coperto, cantavano slogan come “Dio, onore, patria!”, “No all’Unione Europea!”, “Proteggi l’intera nazione”, “Non vogliamo una Polonia islamica o laica, ma cattolica”, “No all’aborto” e “Morte ai nemici della patria”. In molti alzavano al cielo il pugno chiuso avvolto da un rosario, e sventolavano le bandiere polacche bianche e rosse e le bandiere dell’estrema destra locale con al centro un simbolo che ricorda la svastica. Gli interventi si sono concentrati contro le «minacce esterne» al paese, come migranti, rifugiati, islamici, ebrei, ma anche «comunisti» e «marxisti». Chi è intervenuto ha poi parlato dei valori della famiglia cosiddetta “tradizionale”, contro le persone LGBTQI e le attiviste femministe che promuovono l’educazione sessuale nelle scuole. È stato detto che «l’identità nazionale è inseparabile dalla fede cattolica» e che qualcuno vorrebbe invece promuovere «un modello familiare innaturale», rivendicare il «diritto di vivere nel peccato, contro natura» e anche il diritto «di uccidere i bambini non ancora nati».

Robert Bakiewicz, parlamentare e a capo di uno dei gruppi che hanno organizzato la marcia, ha detto: «Dobbiamo tornare alle nostre radici. Il nostro mondo ha abbandonato Dio e il cristianesimo». Alla manifestazione erano presenti anche dei militanti italiani di Forza Nuova. Secondo gli organizzatori c’erano 150 mila persone, secondo il comune di Varsavia i manifestanti erano invece 47 mila.

A differenza dello scorso anno, il partito di estrema destra al governo, Diritto e Giustizia (PiS), ha deciso di non marciare insieme ai neofascisti e ha organizzato un evento separato. Domenica, il leader del PiS Jaroslaw Kaczynski ha comunque dichiarato che la «nazione ha una missione e deve realizzarla. La nostra missione è sostenere tutto ciò che è alla base della nostra civiltà cristiana». Lunedì è stata organizzata anche una manifestazione antifascista, a cui hanno partecipato circa 15 mila persone che sventolavano bandiere arcobaleno e dell’Unione Europea.

La Polonia è uno dei paesi più cattolici d’Europa. La Chiesa ha avuto un ruolo decisivo nel plasmare l’identità nazionale e durante il comunismo è stata uno dei primi bastioni di resistenza contro il dominio sovietico. Papa Giovanni Paolo II, il primo papa polacco, diventato santo nel 2014, è venerato sia come autorità morale sia per la sua opposizione al comunismo. In Polonia ancora oggi non avviene nessuna cerimonia pubblica a cui non sia presente almeno un membro del clero, e il partito di governo Diritto e Giustizia usa la propria alleanza con la chiesa per legittimare il proprio potere.

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