L’1 novembre lo stabilimento di Napoli di Whirlpool, multinazionale specializzata nella produzione di elettrodomestici, smetterà la produzione. Lo ha annunciato l’azienda in una nota dopo l’incontro di martedì tra i dirigenti e il governo a palazzo Chigi, durante il quale il governo avrebbe voluto convincere l’azienda a tornare sulla sua decisione di cedere lo stabilimento, in cui lavorano 420 persone.
Al termine dell’incontro, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha detto ai giornalisti che l’azienda «continua a proporre come unica soluzione una cessione del ramo d’azienda sostanzialmente verso l’ignoto» e che «se Whirlpool continua ad avere un atteggiamento di scelte unilaterali, anche il governo farà le sue scelte unilaterali». La proposta del governo, ha detto Patuanelli, era di lasciare a Whirlpool la possibilità di cambiare il tipo di produzione dello stabilimento per andare incontro alle esigenze dell’azienda e evitando così la cessione, cosa che metterebbe a rischio i posti di lavoro.
A seguito dell’incontro alcuni operai dello stabilimento hanno occupato il tratto di autostrada tra Napoli e Salerno, causando intenso traffico, per protestare contro la decisione di Whirlpool.
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