L'accoglienza per il principe Harry e Meghan Markle a una chiesa metodista di Nyanga, Città del Capo che è anche la sede di un'iniziativa in cui ai bambini vengono insegnati i propri diritti, l'autocoscienza e la sicurezza, e vengono date lezioni di autodifesa e formazione sull'empowerment femminile, 23 settembre (Courtney Africa / Africa News Agency via AP, Pool)

Le foto del principe Harry e Meghan Markle in Africa

Negli ultimi giorni hanno visitato diverse organizzazioni che si occupano di temi per loro importanti e sono stati, come prevedibile, molto fotografati

Oggi 2 ottobre si conclude il viaggio in Africa del principe Harry e Meghan Markle, duchi del Sussex, iniziato lo scorso 23 settembre. Era il primo viaggio ufficiale dopo la nascita del loro figlio Archie (che è stato fotografato con loro in occasione dell’incontro con l’arcivescovo Desmond Tutu a Città del Capo) e negli ultimi dieci giorni i due hanno visitato diverse associazioni e organizzazioni locali che si occupano di temi per loro importanti, come l’educazione e il lavoro giovanile, il sostegno alle donne, l’HIV, l’ambiente e la salute mentale. Gran parte della visita si è svolta in Sudafrica, ma il principe Harry è stato anche in Angola, Botswana e Malawi.

Martedì è stato diffuso un comunicato molto duro da parte del principe Harry per spiegare la decisione di fare causa, insieme a sua moglie, all’editore del tabloid britannico Mail on Sunday – l’edizione domenicale del più famoso Daily Mail – che a febbraio aveva pubblicato senza autorizzazione una lettera privata di Markle indirizzata al padre. Tra le altre cose, il principe Harry parla di bullismo e spiega che sua moglie è da tempo oggetto di una campagna d’odio da parte dei tabloid britannici, e li ha accusati di aver usato toni e aggressività crescenti nel corso dell’ultimo anno, scrivendo:

Finora non siamo stati in grado di rettificare le continue false informazioni diffuse dai giornali; questi organi di stampa lo sanno, e ne hanno approfittato ogni giorno e a volte ogni ora. È per questo motivo che abbiamo deciso di intraprendere azioni legali, una cosa che abbiamo valutato per molti mesi. La copertura mediatica positiva della scorsa settimana da parte di quegli stessi giornali fa capire i doppi standard di questo tipo di stampa che l’aveva diffamata quasi quotidianamente negli ultimi nove mesi. Sono stati in grado di creare bugie su bugie su di lei semplicemente perché non si era fatta vedere in pubblico durante la maternità. Eppure è la stessa donna che ho sposato un anno fa e la stessa che avete visto nella recente visita in Africa.

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