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(Drew Angerer/Getty Images)

La catena di negozi di lusso Barneys New York ha chiesto l’amministrazione controllata

Barneys New York, la celebre catena statunitense di grandi magazzini di lusso, ha chiesto l’amministrazione controllata per far fronte ai creditori, all’aumento degli affitti e al calo delle vendite. La decisione non era inaspettata: la crisi di Barneys era monitorata sui giornali da settimane e non avendo trovato un socio o un acquirente questa era rimasta l’unica possibilità. In particolare, Barneys ha fatto ricorso al Chapter 11, una legge fallimentare statunitense simile all’amministrazione straordinaria italiana, che consente di tenere aperta un’azienda in grave crisi a patto di concordare con il tribunale un piano di risanamento che tuteli i creditori.

Il primo negozio di Barneys venne fondato a New York nel 1923: era un modesto negozio di vestiti da uomo con molti sconti e offerte, che negli anni si ingrandì e si trasformò nel posto frequentato dagli appassionati di moda, quello dove trovare le novità del momento e gli stilisti più interessanti. Contribuì a portare la raffinata moda sartoriale europea negli Stati Uniti – fu per esempio Barneys a far conoscere Armani agli americani – e fece la fortuna di stilisti, fotografi e modelle come Alexander Wang, Steven Meisel e Linda Evangelista. È citato in libri, film e serie tv come Friends, Seinfeld e soprattutto Sex and the City; una volta Sarah Jessica Parker, l’attrice che interpretava Carrie Bradshaw nella serie, disse che «se ti comporti bene e lavori duro, poi vai a fare shopping da Barneys: è la migliore ricompensa che c’è».

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