(Vincenzo Livieri/LaPresse)

Il Tribunale del riesame ha ordinato il dissequestro dei beni del presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero

Il Tribunale del riesame di Roma ha ordinato ieri il dissequestro dei beni sequestrati lo scorso novembre al presidente della Sampdoria Massimo Ferrero e ad altre cinque persone, compresi alcuni suoi familiari, nell’ambito di un’inchiesta del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. I beni sequestrati erano pari a 2,6 milioni di euro ma non si conoscono ancora le motivazioni per cui il tribunale ha accolto il ricorso di Ferrero, e quindi nemmeno se si tratti di un dissequestro totale o parziale. I reati ipotizzati nell’inchiesta erano appropriazione indebita, truffa, emissione e utilizzo di fatture false, riciclaggio e impiego di beni di provenienza illecita e coinvolgevano anche i conti della Sampdoria, che con il dissequestro è tornata in possesso di circa 200.000 euro. Nelle ultime settimane la vicenda aveva fatto nascere proteste e contestazioni contro Ferrero da parte dei tifosi della Sampdoria.

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