(MICHELE CATTANI/AFP/Getty Images)

In Mali si sta votando per le elezioni presidenziali, le seconde dopo l’intervento militare francese

Sono in corso le elezioni presidenziali in Mali, un paese dell’Africa occidentale considerato fra i più poveri e pericolosi del continente. Sono le seconde elezioni democratiche che si svolgono dopo il colpo di stato compiuto dall’esercito nel 2012 e il conseguente intervento militare francese per stabilizzare il paese.

I seggi sono aperti dalle 8 ora locale e chiuderanno alle 17, quando in Italia saranno le 19. I candidati alla presidenza sono 24, ma i favoriti sono sostanzialmente due: il presidente uscente Ibrahim Boubacar Keita e il leader dell’opposizione Soumaila Cisse. Non sembra che fra i due ci sia un chiaro favorito. Se nessuno dei candidati otterrà il 50 per cento più uno dei voti, i due candidati si sfideranno in un ballottaggio in programma per il 12 agosto.

In molti temono per la sicurezza del voto, difficile da garantire in un paese in cui l’esercito è spesso accusato di violenze arbitrarie e in cui diverse zone sono in mano a gruppi armati. La sezione locale di al Qaida, ad esempio, ha invitato i cittadini maliani a non andare a votare. Dal 2013 in Mali è attiva una imponente missione delle Nazioni Unite, considerata fra le più rischiose al mondo: al momento ne fanno parte più di 11mila soldati e 1.741 agenti di polizia. Dall’inizio della missione sono stati uccisi più di 140 dipendenti dell’ONU.

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