Il negozio di Louis Vuitton, controllato da LVMH, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano (Daniel Kalker/picture-alliance/dpa/AP Images)

Il gruppo del lusso LVMH ha avuto più ricavi del previsto

LVMH, il più grande gruppo industriale del lusso al mondo, ha annunciato entrate più alte del previsto per il terzo trimestre del 2017, da luglio a settembre: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentate del 12 per cento anziché del previsto 9 per cento, arrivando a 30,1 miliardi di euro. LVMH ha alzato così le aspettative per gli altri gruppi del lusso, in particolare per il rivale Kering – che controlla tra gli altri Gucci, Balenciaga e Yves Saint Laurent – e per grosse aziende di moda come la francese Hermes e la britannica Burberry, che annunceranno i rispettivi rapporti finanziari nei prossimi giorni. Il successo di LVMH è importante anche perché avvenuto con l’euro particolarmente forte, che solitamente scoraggia gli investitori e i compratori stranieri. LVMH è guidato dall’imprenditore francese Bernard Arnault e funziona anche grazie alla vastità e varietà di aziende di lusso che possiede: Louis Vuitton, Christian Dior (acquistato di recente), Moët & Chandon, Fendi, Céline, Givenchy, Loro Piana, Kenzo, Bulgari e Sephora.

Le entrate dalla vendita di vestiti, borse, scarpe e accessori di pelle sono cresciute del 13 per cento, rispetto al terzo trimestre del 2016, confermando quanto successo nel trimestre scorso, mentre quelle provenienti dal settore di vini e liquori sono diminuite dal 6 per cento tra aprile e giugno e del 4 per cento tra luglio e settembre, soprattutto per la carenza di cognac Hennessy annunciata ad aprile. Il buon risultato di LVMH, in un periodo di crisi del settore del lusso seguita alla crisi economica, è anche dovuto alla clientela cinese che ha ripreso ad acquistare soprattutto orologi, vestiti, borse e whisky.

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