Cittadini del Lesotho aspettano di votare a un seggio di Semonkong, in Lesotho, il 3 giugno 2017 (AP Photo/Themba Hadebe)

Oggi parliamo del Lesotho

Si vota oggi in un piccolo stato africano compreso interamente nel Sudafrica: bastano pochi minuti per diventare esperti dei suoi primati non proprio elettrizzanti

Oggi in Lesotho, un piccolo paese dell’Africa meridionale, si stanno svolgendo le elezioni politiche, per la terza volta dal 2012. La situazione politica del Lesotho – se lo volete trovare su un mappamondo dovete guardare dentro il Sudafrica – è instabile da diversi anni e le elezioni sono state indette in anticipo, come le precedenti. I due principali candidati alla carica di primo ministro nelle elezioni di oggi sono al centro della politica del paese da molti anni: uno è l’attuale primo ministro Pakalitha Mosisili, del partito Democratic Congress (DC), che guida il governo dal 2015, l’altro è il leader dell’All Basotho Convention (ABC) Thomas Thabane, che è stato primo ministro dal 2012 al 2015. Nel 2014 Thabane aveva subito un colpo di stato militare e negli ultimi due anni ha vissuto in Sudafrica temendo di essere in pericolo se fosse rimasto; secondo gli osservatori delle elezioni, Thabane è il favorito.

È comunque probabile che non si arrivi a un governo di maggioranza e che si formi un nuovo governo di coalizione con molti piccoli partiti come quello attuale, formato da sette partiti diversi. Le procedure di voto finiranno alle 17 di oggi, ma per sapere i risultati delle elezioni ci vorranno probabilmente alcuni giorni.

Il Lesotho viene citato raramente sui giornali internazionali per varie ragioni: perché è molto piccolo, perché nelle questioni di politica estera si adegua a quello che decide il Sudafrica, il paese in cui è contenuto, e perché è noto sostanzialmente solo per i suoi problemi con l’HIV e per alcuni poco rilevanti primati geografici. Ma vale la pena parlarne, un po’ perché è pur sempre uno stato, e nel mondo non sono poi così tanti, un po’ perché la sua particolare conformazione geopolitica – senza sbocchi sul mare e contenuto interamente in un altro paese – lo rende un buon argomento di conversazione (certo non per tutti i contesti, ma confidiamo sulle vostre social skills).

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