Vincenzo Nibali, il 28 maggio (LUK BENIES/AFP/Getty Images)

Nibali si è ripreso il Giro d’Italia

Era partito da favorito, poi era andato male, venerdì ha recuperato molti secondi e sabato ha preso la maglia rosa

Vincenzo Nibali è la nuova maglia rosa del Giro d’Italia, e a una tappa dalla fine lo ha quasi vinto. Nibali, che dopo la tappa di ieri aveva 44 secondi di ritardo dal primo in classifica Esteban Chaves, lo ha attaccato e staccato durante la penultima salita della tappa, guadagnando abbastanza secondi per superarlo in classifica generale. Durante la salita decisiva Nibali ha trovato Tanel Kangert, suo compagno di squadra che era in fuga e che l’ha aiutato per un tratto come aveva fatto ieri l’altro gregario della sua squadra, Michele Scarponi. Al gran premio della montagna del Colle della Lombarda – una salita lunga circa 20 chilometri – Nibali aveva un vantaggio di 56 secondi su Chaves, che negli ultimi chilometri della salita era sembrato molto in crisi. Nibali ha guadagnato altri secondi nella discesa del Colle della Lombarda e nella salita finale verso Sant’anna di Vinadio. Nibali è arrivato al traguardo circa un minuto e 35 secondi prima di Chaves, quando la tappa è stata vinta da Rein Taaramae al termine di una lunga fuga.

La nuova classifica del Giro d’italia

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Se domani non dovesse succedere nulla di estremamente improbabile – quasi impossibile – Nibali vincerebbe il secondo Giro d’Italia della sua carriera. Era partito come favorito ma già dopo alcuni giorni aveva iniziato ad accumulare ritardo: è stato sfortunato nella cronoscalata ma era in generale sembrato poco in forma. Poi venerdì, nella terzultima tappa da Pinerolo a Risoul in cui ha riaperto il Giro d’Italia, è cambiato tutto: Nibali ha staccato tutti gli avversari prima in discesa e poi in salita e ha vinto la tappa, portandosi a 44 secondi di ritardo da Chaves. Nella penultima tappa con arrivo a Risoul Nibali ha completato l’impresa, staccando di nuovo Chaves e tutti gli altri uomini di classifica: in salita, poi in discesa, poi ancora in salita.

Vincenzo Nibali

Nibali ha 31 anni e nella sua carriera ha vinto la Vuelta di Spagna (nel 2010), il Giro d’Italia (nel 2013) e il Tour de France (nel 2014). È uno dei sei ciclisti che nella storia del ciclismo sono riusciti a vincere in carriera Giro, Tour e Vuelta. Gli altri sono Jaques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador: cinque fenomeni del ciclismo.

Nel 2015 Nibali era arrivato quarto Tour de France, dove aveva però vinto una tappa, ed era stato squalificato alla seconda tappa della Vuelta perché si era fatto trainare per alcuni metri da un’auto, per recuperare terreno dopo una caduta (cosa per cui poi si scusò). Nibali è anche campione italiano in carica (motivo per cui sulla sua maglia c’è disegnata la bandiera italiana) e nel 2015 ha anche vinto il Giro di Lombardia, una delle più importanti classiche del ciclismo (cioè una corsa di un giorno).

Cos’è successo venerdì e sabato

Davvero di tutto. Sono stati due giorni tra i più belli, vivaci e sorprendenti del ciclismo contemporaneo. In tre giorni la maglia rosa ha cambiato tre proprietari: venerdì mattina la indossava l’olandese Kruijswijk, sabato la indossava Chaves, domani la indosserà Nibali. Fino a venerdì mattina Nibali sembrava stanco, poco in forma e piuttosto giù di morale. Era partita da favorito per la maglia rosa ma nelle tappe più importanti era andato male. Venerdì 27 maggio – anche grazie all’aiuto del suo gregario Michele Scarponi – Nibali è riuscito a rimanere in testa da solo con Chaves e nell’ultima salita lo ha staccato. Kruijswijk – che ora è quarto e fino a venerdì era in maglia rosa – è caduto in discesa nella tappa del 28 maggio. Kruijswijk è caduto perché ha sbagliato a impostare una curva in discesa: è vero che ha perso alcuni minuti a causa della caduta, ma è anche vero che Nibali era davvero molto in forma. Nella tappa del 28 maggio Nibali ha guadagnato i secondi che gli mancavano per poter vincere la maglia rosa. Nelle due ultime decisive tappe del Giro d’Italia Nibali è stato nettamente il più forte.

Nibali ha quasi vinto il Giro d’Italia

La tappa di domani con arrivo a Torino è chiamata in gergo la “passerella finale”. È una tappa vera e propria ma è in pianura ed è praticamente impossibile che i corridori che puntano alla classifica generale provino a fare qualcosa. È difficile a prescindere ma c’è anche una specie di regola non scritta in base alla quale in quella tappa i ciclisti nei primi posti della classifica generale non attaccano la maglia rosa. Quindi: Nibali sarà quasi sicuramente il vincitore del 99esimo Giro d’Italia.

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