Lo scrittore danese Karl Adolph Gjellerup, premio Nobel per la letteratura nel 1917 (<a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/35/Karl_Gjellerup.jpg">Wikipedia</a>)

L’improbabile successo di un premio Nobel danese in Thailandia

Da quelle parti un romanzo del 1906 dello scrittore Karl Adolph Gjellerup viene ancora letto a scuola

Il premio Nobel per la letteratura del 1917 fu assegnato a pari merito a due scrittori danesi: Henrik Pontoppidan e Karl Adolph Gjellerup. Il primo è considerato l’esponente più rappresentativo della narrativa naturalista in Danimarca, il secondo è quasi sconosciuto nel suo paese: quando vinse il Nobel Gjellerup viveva in Germania, scriveva principalmente in tedesco e già non era considerato un autore danese dai suoi connazionali. C’è un paese però, e non è la Germania, dove Gjellerup è molto famoso e una delle sue opere, il romanzo di ispirazione buddista Il pellegrino Kamanita, continua a essere letta: la Thailandia.

Su The Open Bar, il blog della casa editrice americana Tin House, lo scrittore e traduttore thailandese Noh Anothai racconta che in Thailandia brani tratti da Il pellegrino Kamanita sono presenti nelle antologie delle scuole superiori e che il Ministero dell’istruzione lo ha inserito nella lista dei 100 libri che ogni thailandese dovrebbe leggere. La storia di questo romanzo e del suo autore ricorda quella del cantautore americano Sixto Rodriguez, protagonista del documentario Sugar Man: senza aver mai raggiunto il successo negli Stati Uniti, nel 1997, a più di cinquant’anni e dopo aver abbandonato la musica da circa vent’anni, Rodriguez scoprì di essere molto famoso in Sudafrica, dove alcune sue canzoni erano diventate inni contro l’apartheid.

Il pellegrino Kamanita è ambientato in India all’origine del buddismo (tra il VI e il V secolo a.C.) e racconta la storia di Kamanita, il figlio di un ricco mercante. All’inizio Kamanita, che è un personaggio mosso dal desiderio (“Kama” significa “desiderio”), promette il suo amore a Vasitthi, una ragazza di una famiglia benestante: i due giovani vengono però separati, Kamanita è rapito dai briganti, Vasitthi viene data in sposa a un altro uomo. In seguito alla perdita di Vasitthi, Kamanita concentra il suo desiderio solo sui beni materiali; dopo essere stato derubato dagli stessi briganti che già lo avevano rapito, Kamanita decide di abbandonare la propria casa per diventare un pellegrino e incontrare Buddha. Nella seconda parte del romanzo Kamanita scopre di aver parlato con Buddha senza riconoscerlo e raggiunge il nirvana. È un romanzo molto simile a Siddharta (1922) di Hermann Hesse, ma a differenza di questo ha un forte legame con i testi sacri buddisti: per questo in Thailandia è considerato un’opera letteraria buddista.

Il pellegrino Kamanita fu pubblicato in tedesco nel 1906 ma arrivò in Thailandia solo negli anni Trenta quando due studiosi thailandesi, Sathirakoses e Nakaprateeb, scoprirono la versione in inglese del libro (pubblicata nel 1912) a Oxford, e lo tradussero in thailandese. Inizialmente fu pubblicato in Thailandia anonimo senza indicare chi fosse l’autore: Sathirakoses e Nakaprateeb temevano che un nome occidentale avrebbe dissuaso i thailandesi dal leggere il romanzo. Dopo un anno però lo rivelarono e il re Prajadhipok (anche detto Rama VII), ultimo monarca assoluto e primo monarca costituzionale della Thailandia, invitò tutto il popolo a leggerlo, iniziandone la fortuna. Il pellegrino Kamanita si può leggere gratuitamente online in un’edizione inglese del 2008, in cui la prima traduzione, risalente al 1912, è stata rimaneggiata per rendere il testo più attuale; è stato messo online da un monastero buddista californiano.

La copertina di un’edizione thailandese di Il pellegrino Kamanita.

Karl Adolph Gjellerup nacque nel 1857 e morì nel 1919. Crebbe in una famiglia cristiana – suo padre era un pastore protestante – e studiò teologia, ma già da giovane divenne ateo. I suoi primi romanzi furono influenzati dal naturalismo francese, contengono le sue posizioni in favore dell’ateismo e dell’amore libero. Successivamente Gjellerup abbandonò la corrente naturalista per scrivere opere ispirate al lavoro del compositore tedesco Richard Wagner e nel 1892 si trasferì definitivamente a Dresda, in Germania, guadagnandosi l’inimicizia degli intellettuali danesi. Nell’ultima parte della sua vita Gjellerup si appassionò alla cultura orientale, in particolare al buddismo, e scrisse quattro romanzi ispirati a esso, tra cui Il pellegrino Kamanita. Successivamente tornò in parte su temi cristiani e la sua ultima opera è un racconto satirico, ambientato in paradiso, i cui protagonisti sono animali storici famosi, tra cui Argo, il cane di Ulisse; l’aspide che morse la regina Cleopatra; l’asino che portò Gesù a Gerusalemme.

Continua sul Post