Un miliziano di una brigata alleata con "Alba della Libia" durante una parata militare organizzata a Sabrata dopo uno scontro con lo Stato Islamico in Libia (MAHMUD TURKIA/AFP/Getty Images)

Il ministero degli Esteri dice che due italiani potrebbero essere stati uccisi in Libia

Sarebbero due dei quattro cittadini italiani rapiti a Mellitah lo scorso luglio, ma non è ancora stato possibile confermare la notizia

Il ministero degli Esteri italiano ha diffuso oggi una nota che dice che due degli italiani rapiti in Libia nel luglio del 2015 potrebbero essere stati uccisi mercoledì a Sabrata, una città della Libia nord-occidentale, durante una sparatoria nella quale sono stati uccisi alcuni miliziani dello Stato Islamico in Libia. Da almeno una settimana nella zona di Sabrata è in corso un attacco di alcune milizie locali contro lo Stato Islamico: ieri il Consiglio militare di Sabrata – che riunisce queste milizie – aveva annunciato che nei combattimenti erano stati uccisi almeno sette miliziani dello Stato Islamico. Nel comunicato della Farnesina si legge:

«Relativamente alla diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria nella regione di Sabrata in Libia, apparentemente riconducibili a occidentali, la Farnesina informa che da tali immagini e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni “Bonatti”, rapiti nel luglio 2015 e precisamente di Fausto Piano e Salvatore Failla. Al riguardo la Farnesina ha già informato i familiari. Sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilità dei corpi».

Rana Jawad, corrispondente di BBC in Nord Africa, ha scritto su Twitter: «Il sindaco di Sabrata dice a BBC di credere che due delle dodici persone uccise nell’attacco di ieri contro lo Stato Islamico fossero ostaggi italiani». Jawad ha aggiunto che un funzionario locale libico ha detto a BBC che era stato chiesto un riscatto di 12 milioni di euro per la liberazione dei quattro ostaggi italiani.

Domenica 19 luglio quattro persone di nazionalità italiana erano state rapite a Mellitah, nel nord della Libia, la zona da dove parte il gasdotto Greenstream che porta il petrolio a Gela, in Sicilia, e dove si trova l’impianto della Mellitah Oil and Gas, una società controllata di ENI e NOC (National Oil Corporation, l’azienda nazionale libica). Era stato il ministero degli Esteri a confermare che le persone sequestrate sono dipendenti della società Bonatti con sede a Parma, coinvolta a Mellitah in diversi progetti. Due dei quattro italiani rapiti sarebbero le persone uccise nella sparatoria di ieri a Sabrata.

Repubblica scrive che dopo la diffusione della notizia il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (l’organo del Parlamento che controlla i servizi segreti), ha convocato con urgenza il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi, il senatore Marco Minniti, per una riunione che si svolgerà oggi alle 14:30.

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