Operatori disinfettano l'ingresso di una stazione della metropolitana a Seul, Corea del Sud (AP Photo/Ahn Young-joon)

11 morti per la MERS in Corea del Sud

È aumentato anche il numero delle persone contagiate: il governo è accusato di avere reagito tardi e male

Il governo della Corea del Sud ha comunicato che un’altra persona è morta a causa della MERS (sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus): è l’undicesima morte a causa della malattia e le autorità sanitarie del paese sono al lavoro per evitare che si sviluppi un’epidemia vera e propria. L’undicesima persona morta aveva 72 anni e aveva contratto il virus nell’ospedale a sud di Seul, ritenuto il punto di diffusione della malattia. Nell’ultima settimana il numero di persone contagiate è passato da 35 a quasi 130 e il governo è stato molto criticato per come sta gestendo l’emergenza. È il numero più altro di contagi registrato fino a ora all’esterno del Medio Oriente, dove era stato identificato il primo caso di MERS nell’autunno del 2012.

MERS
Non è ancora chiaro se il virus che causa la MERS si trasmetta per via aerea o per contatto diretto. Dopo l’infezione, il virus causa diversi sintomi come febbre, tosse e sindromi respiratorie acute, come la polmonite, cui si accompagnano sintomi di altro tipo a carico di stomaco e intestino. Non esiste una cura contro la MERS e nemmeno un vaccino per rendersi immuni al virus: i pazienti contagiati sono quindi trattati con diverse terapie, tese soprattutto a ridurre i sintomi e ad aiutare il loro sistema immunitario a contrastare la proliferazione del virus. Nei pazienti con malattie croniche respiratorie o con problemi immunitari la MERS può causare la morte. La malattia per ora si è presentata in un numero ridotto di casi e questo incide sulle conoscenze generali dei rischi e dei sintomi che può provocare.

Corea del Sud
Oltre ad avere chiuso diverse scuole e ad avere imposto l’isolamento a centinaia di persone, che potrebbero essere entrate in contatto con i malati di MERS, le autorità sanitarie sudcoreane giovedì hanno disposto la chiusura di un altro ospedale a Seul, dopo quello chiuso a Pyeongtak. Nella struttura sanitaria era stato riscontrato un caso di MERS, che aveva indotto le autorità a mettere in isolamento circa 80 pazienti e una trentina tra medici, infermieri e altro personale dell’ospedale.

Nel complesso le persone in isolamento in tutta la Corea del Sud sono almeno 3.680, dopo che oltre 1.200 hanno terminato il loro periodo di quarantena. Secondo il ministero della salute sudcoreano i nuovi casi di contagio sono “diminuiti significativamente e ci sono pochi rischi per quanto riguarda la diffusione del virus” all’esterno degli ospedali dove si sono verificati i casi più gravi e le undici morti.

La MERS nel mondo
Si stima che da quando è stata scoperta la MERS abbia portato a 1.167 contagi, e che le persone morte a causa delle complicazioni dovute al virus siano state circa 480. Il virus causa la morte di chi lo contrae in un quarto circa dei casi e per ora è considerato poco contagioso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità tiene sotto controllo la diffusione del virus da tempo, incentivando il coordinamento tra i paesi interessati per evitare che si diffonda su larga scala.

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