(AP Photo/Salvatore Laporta)

Cosa succede tra Sinisa Mihajlovic e il Milan

Da ieri tutti i giornali sportivi danno per certo che sarà il nuovo allenatore, l'annuncio potrebbe arrivare entro domani

Da mercoledì i giornali sportivi italiani danno per certo che Siniša Mihajlović, 46enne ex giocatore serbo, sarà il prossimo allenatore del Milan. Il Milan da mesi cerca un sostituto per Filippo Inzaghi, assunto come allenatore nell’estate del 2014: da allora il Milan ha giocato male diverse partite e ha finito il campionato al decimo posto ( l’obiettivo dichiarato a inizio stagione era quello di arrivare fra le prime tre). Secondo i giornali sportivi, mercoledì 3 giugno Mihajlović ha parlato con il presidente Silvio Berlusconi nella sua casa di Arcore (in provincia di Monza e Brianza, Lombardia) accettando informalmente la proposta del Milan. Secondo il Corriere della Sera, alla fine dell’incontro con Mihajlović, Berlusconi ha detto di avere apprezzato «la sua voglia di lavorare e la sua fame di successi». La Gazzetta dello Sport ha scritto che l’annuncio dell’esonero di Inzaghi e dell’assunzione di Mihajlović saranno diffusi entro venerdì 5. Nei giorni scorsi il Milan aveva provato ad assumere nuovamente Carlo Ancelotti, che però ha rifiutato l’incarico.

Mihajlović ha iniziato la sua carriera da allenatore nell’estate del 2006, quando è diventato l’allenatore in seconda di Roberto Mancini all’Inter. Poi ha allenato Bologna, Catania, Fiorentina, Sampdoria e la nazionale della Serbia. Mihajlović è stato anche un giocatore di ottimo livello: fra gli anni Novanta e Duemila è stato un giocatore importante sia della Sampdoria che della Lazio (con cui ha vinto l’unico Scudetto della storia recente della squadra) per poi finire la carriera nell’Inter. Mihajlović giocava prevalentemente come terzino o centrocampista esterno, ma era noto per la potenza e la precisione dei suoi calci di punizione: tuttora detiene il record per il maggior numero di gol segnati su punizione in Serie A: 29.

Da allenatore, Mihajlović è considerato uno che tiene di più alla compattezza e ai meccanismi difensivi rispetto alla spettacolarità del gioco. Nel corso della sua carriera ha alternato cose buone ad esperienze fallimentari: è stato esonerato sia dal Bologna sia dalla Fiorentina e da allenatore della nazionale serba non è riuscito a qualificare la squadra per i Mondiali del 2014 (la Serbia arrivò terza in un girone obiettivamente difficile, assieme a Belgio, Croazia, Scozia, Galles e Macedonia). È stato invece molto apprezzato al Catania, dove nel 2009 ha sostituito Giuseppe Atzori alla fine del girone d’andata e ha fatto arrivare la squadra al 15esimo posto, grazie a un ottimo girone di ritorno. Ad oggi, è considerato uno degli allenatori più apprezzati della Serie A grazie a due buone stagioni con la Sampdoria, che ha lasciato pochi giorni fa con una lettera aperta: nell’ultima stagione la Sampdoria è arrivata settima ed ha ottenuto l’accesso a una coppa europea – l’Europa League, in questo caso – per la prima volta dopo alcuni anni.

Mihajlović è da anni anche molto criticato per le sue posizioni politiche: in un profilo su di lui pubblicato nel 2010 dal Corriere della Sera, viene riportato una sua dichiarazione secondo cui l’ex generale serbo Ratko Mladić – accusato di genocidio e crimini contro l’umanità commessi durante la guerra di Jugoslavia – è stato «un grande guerriero che combatte per il suo popolo».

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