4 Jul 1990: West German players celebrate after their victory in the World Cup semi-final against England at the Delle Alpi Stadium in Turin Italy. West Germany won the match 4-3 on penalties. Mandatory Credit: David Cannon/Allsport

«22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince»

La storia di una frase molto famosa e citata in giro, soprattutto in questi giorni: fu pronunciata in Italia nel 1990, da un inglese

Gary Lineker è stato uno dei più forti, apprezzati e popolari calciatori inglesi. Ha segnato 48 gol con l’Inghilterra, tra cui 10 in 12 partite dei Mondiali nelle due edizioni a cui prese parte, nel 1986 e nel 1990. Lineker è tuttora molto popolare: fa il commentatore sportivo, conduce una trasmissione molto seguita su BBC, ne sa a pacchi pure di golf e su Twitter ha quasi tre milioni di follower. Oltre che per le sue prestazioni sportive, Lineker è oggi ricordato anche come l’autore di una frase che circola da parecchi anni tra gli appassionati di calcio, molto citata in questi giorni, e che sta cominciando a entrare in quel club di frasi celebri di cui presto non si sa più chi le abbia pronunciate, quando e perché: «Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince».

Quando la pronunciò
Stando alla maggior parte delle fonti, Lineker pronunciò questa frase al termine della semifinale persa dall’Inghilterra ai rigori contro la Germania al Mondiale del 1990, in Italia, e quindi con grande amarezza. Sebbene avesse faticato più del dovuto per arrivare fino in semifinale, quell’Inghilterra era una buona squadra, molto forte soprattutto in attacco: oltre a Lineker c’era Paul Gascoigne, un altro che a popolarità in Inghilterra non aveva molti rivali (memorabili diventarono le sue lacrime alla fine di quella partita). Lineker fu il primo rigorista e segnò, come anche tutti quelli della Germania: l’Inghilterra perse per gli errori di Stuart Pearce e Christopher Waddle.

Germania-Inghilterra, 4 luglio 1990
Era la seconda semifinale del Mondiale del 1990 in Italia e si giocò allo stadio “Delle Alpi” di Torino. Ci erano voluti i calci di rigore anche il giorno prima, per stabilire la prima finalista: l’Argentina, dopo aver recuperato da un gol di svantaggio, aveva battuto l’Italia a Napoli. Proprio questo rendeva la partita tra Germania e Inghilterra ancora più avvincente, dato che entrambe ci tenevano moltissimo a giocare una finale contro l’Argentina, la squadra che al Mondiale di quattro anni prima le aveva battute entrambe: l’Inghilterra ai quarti, la Germania in finale. L’Inghilterra forse ci teneva pure di più: fu in quel quarto di finale del 1986, vinto 2-1 dall’Argentina, che Maradona segnò il contestatissimo gol con la mano, la “Mano de Dios” (quello dell’Inghilterra, inutile, lo segnò proprio Lineker, verso la fine del secondo tempo).

Dopo una primo tempo molto combattuto, la Germania passò in vantaggio nel secondo tempo con un gol di fortuna, ottenuto grazie alla deviazione decisiva di un tiro su calcio di punizione battuto da Andreas Brehme, un difensore che giocava nell’Inter. Il gol del pareggio dell’Inghilterra arrivò a dieci minuti dalla fine della partita e lo segnò sempre lui, Lineker, che a quel punto con la nazionale ne aveva già fatti 34, praticamente in tutti i modi – di destro, di sinistro, di testa – e senza che però l’Inghilterra fosse riuscita a vincere qualcosa di importante grazie a tutti quei gol.

Era una gran Germania, che arrivava in semifinale per la nona volta, e che poi vinse quel Mondiale battendo in finale 1-0 l’Argentina. Era allenata da Franz Beckenbauer, uno dei giocatori più forti e vincenti di sempre, e ci giocavano diversi calciatori – Lothar Matthaeus, Juergen Klinsmann, Rudi Voeller, Juergen Kohler – che giocarono in squadre di club italiane in quegli anni lì, ai tempi in cui la Serie A era unanimemente ritenuta il campionato di calcio più competitivo di tutta Europa. Riprendendo la storia della frase sulla Germania che alla fine vince sempre, Lineker raccontò poi di avere enormi rimpianti per come andarono le cose in quella partita, ma riconobbe anche – è sempre stato uno piuttosto obiettivo – che l’Inghilterra fu già molto fortunata a giocarla, quella semifinale, per come l’avevano sfangata ai quarti: batterono il Camerun 3-2 ma soltanto grazie a un gol segnato nei tempi supplementari, e molti giocatori dell’Inghilterra – disse Lineker – avevano colpevolmente sottovalutato quell’incontro.

Negli anni seguenti molti giocatori, della Germania e dell’Inghilterra, definirono quella partita la vera finale del Mondiale del 1990, e una delle più belle da loro mai giocate. Paul Gascoigne disse: «Quando era un ragazzino delle giovanili, ogni notte sognavo di giocare in un Mondiale. Sognavo di farlo in Italia, ma quando mi mostravano il cartellino giallo capivo che il sogno stava finendo. Quando le cose vanno bene e mi rendo conto che stanno per finire, mi viene una gran paura. Quella notte della semifinale non riuscii a trattenere le lacrime». Stuart Pearce, che tirò uno dei due rigori sbagliati dall’Inghilterra, disse: «Il mio mondo crollò. Tiravo rigori da non ricordo neppure quando, ma sbagliai il più importante della mia vita». Alla fine l’Inghilterra fu anche battuta nella finale per il terzo e quarto posto, dall’Italia, che vinse 2-1.

Nel 2013, in occasione della finale di Champions League tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund (due squadre tedesche), Lineker riprese scherzosamente la sua frase scrivendo su Twitter prima della partita: «Un pronostico: la finale sarà giocata da 22 uomini che rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine vincono i tedeschi».

 

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