Sabato 31 maggio sei uomini sono stati arrestati dalla polizia di Zhaoyuan, città nella provincia di Shandong nella Cina orientale, per aver ucciso a bastonate una donna dentro a un McDonald’s. La polizia ha detto che i sei sono membri di un gruppo religioso conosciuto come “Chiesa del Dio Onnipotente” e che stavano cercando di reclutare nuovi adepti. L’omicidio è avvenuto mercoledì 28 maggio ed è tuttora molto discusso in rete e sui media internazionali, soprattutto a causa di un video che mostra la scena (è qui) e in cui si vedono diversi testimoni che sono rimasti a guardare la discussione e il pestaggio senza intervenire.
Sul sito cinese The Nanfang sono riportate diverse testimonianze di persone presenti all’aggressione. Raccontano di come la ragazza stesse cenando da sola seduta a un tavolo nel fast-food, di come un uomo le si sia avvicinato chiedendole il numero di telefono, di come sia iniziata una violenta discussione quando lei si è rifiutata di darglielo e del conseguente pestaggio: l’uomo – che è stato poi identificato come Zhang Lidong – ha preso il manico di una scopa e ha iniziato a picchiare la donna mentre le persone che erano con lui le davano dei calci sulla testa. L’aggressione è durata circa venti minuti. La donna è morta nel mezzo del ristorante. Il video del pestaggio che sta circolando online dura circa tre minuti. Mostra l’inizio della discussione e l’aggressione. E mostra, soprattutto, i numerosi testimoni semplicemente incuriositi davanti alla scena. Il McDonald’s dove è avvenuto l’omicidio, tra l’altro, si trova di fronte a una stazione di polizia locale, ma nessuno ha avvertito gli agenti.
L’episodio per certi versi ne ricorda un altro, avvenuto nel 2011 e sempre in Cina, quando una bambina di due anni fu investita per strada senza che nessuno avesse tentato di soccorrerla. L’attivista di una ONG con sede a Pechino citato dal New York Times, commentando il pestaggio di Zhaoyuan, ha detto: «Guardando il video, penso che la cosa più spaventosa non sia tanto che qualcuno è morto, ma l’indifferenza dei testimoni. Naturalmente ci sarebbero alcune circostanze particolari che potrebbero giustificare l’indifferenza, per esempio il fatto che l’aggressione accada all’improvviso e che le persone non riescano ad avere il tempo di reagire o di dare l’allarme. Ma dal video girato da uno dei testimoni si possono vedere più di cinque uomini giovani e forti camminare come se nulla stesse accadendo, nascondersi dietro una porta e allungare il collo per guardare il sanguinoso massacro».
L’altra questione che fa molto discutere è l’appartenenza dei sei responsabili alla setta “Chiesa del Dio Onnipotente”, già da tempo accusata in Cina dal governo, da vari gruppi in difesa dei diritti dell’uomo e da altri gruppi religiosi: non solo per le sue credenze eterodosse rispetto alle credenze tradizionali ma anche per i presunti metodi di manipolazione e violenza con cui opera al suo interno e con cui adesca nuovi adepti. Dopo gli arresti di sabato, la televisione di Stato cinese ha trasmesso un’intervista a Zhang Lidong in cui l’uomo ha confessato l’omicidio senza mostrare alcun rimorso («Era un demone, era uno spirito maligno», ha detto facendo riferimento alla donna) e ha dichiarato di appartenere alla setta da sette anni.
La “Chiesa del Dio Onnipotente”, conosciuta anche con il nome “Dongfang Shandian” (Folgore da Oriente), è stata fondata in una provincia della Cina nord-orientale nel 1989 da Zhao Wei Shan, membro in precedenza di un’altra setta, che dopo aver conosciuto una donna si convinse fosse l’incarnazione femminile di Cristo o di addirittura di Dio Onnipotente, ossia del «Dio reale venerato e amato dell’umanità», come dicono i testi del movimento. La setta è dunque vagamente legata al cristianesimo e il nome deriva da un passo del Vangelo di Matteo in cui si dice: «Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo».
La setta pensa che Dio abbia suddiviso la vita sulla terra in tre diverse fasi a ognuna delle quali corrisponde una diversa responsabilità data all’uomo: l’era della legge, della grazia e del regno di Dio. Nella prima fase Dio si manifestava come Jehovah (nome molto comune di Dio nel Vecchio Testamento e che significa Eterno) e parlava agli uomini attraverso i profeti; nella seconda fase Dio appare come Gesù e parlava agli uomini attraverso la sua incarnazione; nella terza fase il nome di Dio è “Dio Onnipotente” e si manifesta agli uomini attraverso una seconda incarnazione: quella di una donna nata in Cina venuta per sconfiggere Satana. Coloro che non accetteranno le sue parole sono destinati ad una morte terribile o a una severa punizione.
Non è molto chiaro come la setta sia organizzata: non ci sono dei veri e propri luoghi di culto, ma le riunioni avvengono nelle case dei membri che sono divisi in piccoli gruppi e i cui nomi sono tenuti segreti soprattutto a causa dell’avversione nei loro confronti del regime cinese. Il gruppo si oppone infatti direttamente al Partito Comunista della Cina, che nel 2012 ha fatto arrestare circa mille adepti. A causa della segretezza a cui sono tenuti i suoi membri, non se ne conosce il numero preciso. Si pensa siano diverse centinaia di migliaia in Cina e alcune migliaia all’estero: Corea del Sud, Canada, Stati Uniti, Singapore, Australia e anche in Italia.
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