Oggi Aung San Suu Kyi, leader del partito birmano Lega Nazionale per la Democrazia e Premio Nobel per la Pace, ha giurato come membro del Parlamento insieme a 33 membri del suo partito, eletti alla Camera bassa lo scorso primo aprile. La cerimonia si è svolta nella capitale del Myanmar Naypyidaw (qui ne trovate la storia e un po’ di foto). Una volta terminata la seduta, Suu Kyi è tornata nella sua casa a Yangon, la vecchia capitale del Paese. La cerimonia ha una grossa valenza simbolica e segna una svolta per la Birmania e per la stessa Suu Kyi, che ha trascorso gli ultimi vent’anni agli arresti domiciliari e che è una figura centrale nella transizione del paese verso la democrazia.
Inizialmente Suu Kyi si era rifiutata di giurare perché la formula prevedeva il “rispetto” e la “salvaguardia” della costituzione imposta dalla giunta militare, che la Lega Nazionale della Democrazia si impegna invece a modificare. Lunedì ha cambiato idea dicendo che «la politica è una questione di dare e avere. Non ci stiamo arrendendo, ci stiamo soltanto piegando ai desideri delle persone». Ai giornalisti che le hanno chiesto se la cerimonia fosse stata emozionante, Suu Kyi ha risposto: «No, è stata soltanto interessante».
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