Il Consiglio Federale della Lega Nord ha nominato oggi una sorta di “triumvirato” che traghetterà il partito al congresso federale, dopo le dimissioni di Umberto Bossi. È composto da Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago, e quest’ultima è meno nota degli altri due sul piano della politica nazionale.
Manuela Dal Lago ha 65 anni ed è una deputata della Lega Nord. È di Vicenza, è laureata in Scienze Geologiche e ha fatto l’insegnante di matematica nelle scuole medie.
Da giovane è stata molto attiva nel Partito Liberale Italiano e poi, negli anni Novanta, nei movimenti autonomisti veneti: con il loro sostegno è diventata prima consigliere comunale e poi assessore provinciale a Vicenza. Nel frattempo è entrata nella Lega Nord e con la Lega è stata eletta nel 1997 presidente della provincia di Vicenza, incarico che ha mantenuto fino al 2007, per due mandati. Dopo ha fatto il presidente della società che gestisce l’autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, incarico da cui si è dimessa nel 2008 per candidarsi in Parlamento. Oggi è anche presidente della commissione Sviluppo e Attività Produttive della Camera.
Lo scorso giugno si è astenuta – in dissenso dal suo gruppo, che ha votato no – sulla legge che ha istituito la parità di accesso tra uomini e donne ai consigli di amministrazione di società quotate in mercati regolamentati. È la prima firmataria di un progetto di legge per l’abolizione dei senatori a vita. Da presidente della provincia di Vicenza è stata favorevole all’allargamento della base militare statunitense Dal Molin. All’interno della Lega, Manuela Dal Lago ha fama di persona di grande integrità, espressione della Lega “delle origini”.
Questa è una sua intervista del 2009 sull’immigrazione.