Negli ultimi dieci anni la Cina ha aumentato di circa il 200 per cento le proprie spese militari. Per la difesa, nel 2010 si stima abbia speso almeno 119 miliardi di dollari per la gestione dell’esercito, la creazione di nuovi arsenali e per la messa a punto della propria prima portaerei, ora in fase di completamento. Non sono molti gli stati del mondo a possedere e gestire portaerei: la loro costruzione richiede molto denaro e così anche la manutenzione.
Con i loro 700 miliardi di dollari, gli Stati Uniti superano la spesa complessiva degli altri 17 paesi che più investono denaro nella macchina militare. Il Giappone spende circa l’uno per cento del PIL per la difesa, il Canada 1,5 per cento e l’Italia 1,8 per cento, poco più del Brasile fermo a 1,6 per cento. La Corea del Sud spende il 2,8 per cento, principalmente per essere sempre pronta nel caso di attacchi od operazioni militari da parte della Corea del Nord, una cifra vicina al 2,7 per cento speso nel 2010 dall’India. La Russia, l’ex grande potenza insieme agli Stati Uniti, spende il 4 per cento. Poi c’è il dato dell’Arabia Saudita (10,4 per cento), fuori scala perché comprende anche la spesa per l’ordine pubblico.
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