Giorni di crisi

Berlusconi vuole votare su IMU e IVA e poi andare a elezioni, i ministri PdL hanno confermato le dimissioni irrevocabili e detto che con loro "non funzionerà il metodo Boffo"

Nel tardo pomeriggio di lunedì Silvio Berlusconi, ha partecipato a una riunione dei parlamentari del PdL organizzata al palazzo di Montecitorio per discutere della crisi di governo aperta con le dimissioni dei ministri del centrodestra. Berlusconi ha parlato per circa 40 minuti, spiegando che “l’esperienza di governo è finita” e che sarà necessario tornare a votare, ma solo dopo l’approvazione dei provvedimenti che riguardano l’IVA, la cancellazione dell’IMU e la legge di stabilità in generale. Il tutto dovrà essere svolto in una settimana, ha detto Berlusconi, dicendo poi di essere contrario a “governicchi”.

Berlusconi ha anche detto di avere preso autonomamente la decisione di fare dimettere i ministri del PdL, dichiarazione tesa a calmare i cosiddetti dissidenti: “Ho deciso da solo. Forza Italia non è una forza estremista e nessuno mi ha costretto” e ha poi ricordato che “i panni sporchi si lavano in casa”. Avrebbe poi invitato anche i sottosegretari a dimettersi. Alla fine dell’incontro, Fabrizio Cicchitto si è però lamentato della mancanza di un dibattito durante la riunione e ha spiegato che saranno necessari ancora altri chiarimenti.

Camera e Senato hanno intanto messo in calendario la discussione sulla crisi in Parlamento. Enrico Letta sarà in Senato alle 9:30 di mercoledì 2 ottobre e nel pomeriggio riferirà alla Camera, a partire dalle 16. Non è ancora chiaro se saranno votate mozioni di fiducia o sfiducia nei confronti del governo, perché di norma queste sono presentate dai gruppi parlamentari.

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Segue la cronaca della giornata.

19:26 – Berlusconi avrebbe poi respinto la proposta di dimissioni di tutti i parlamentari del PdL.

19:23 – Circolano sulle agenzie altre parti del discorso che Berlusconi ha tenuto poco fa ai parlamentari PdL: ha spiegato che i panni sporchi si lavano in famiglia e che con i ministri del centrodestra “è stato chiarito tutto”. Avrebbe poi definito un’esperienza finita quella del governo Letta.

19:12 – Silvio Berlusconi ha lasciato il palazzo di Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni.

19:09 – Nella riunione, Berlusconi avrebbe anche alluso a una richiesta di dimissioni dei sottosegretari PdL nel governo Letta, dicono le agenzie.

19:04 – Durante la riunione dei parlamentari PdL, Berlusconi avrebbe anche detto: siamo contrari a “governicchi” che si reggono con transfughi e traditori (sintesi dell’ANSA)

18:55 – Il deputato PdL Fabrizio Cicchitto ha espresso nuove perplessità sulle decisioni di Silvio Berlusconi:

Mi sarei augurato che fosse seguito un dibattito. La situazione non è affatto chiarita. Per fare quello che il presidente Berlusconi ha proposto, sarebbe stato opportuno chiedere il ritiro delle dimissioni dei ministri, altrimenti dobbiamo votare la fiducia al governo.

18:43 – Oltre all’IVA, Berlusconi ha parlato di disponibilità a votare la legge di stabilità “che non aumenti le tasse” e la cancellazione dell’IMU, riferiscono le agenzie.

18:37 – Durante la riunione del parlamentari del PdL, Berlusconi avrebbe anche detto che “il decreto IVA sarà approvato”, ma una volta approvati i provvedimenti “bisognerà tornare a votare”.

18:13 – Alcune fonti di palazzo Chigi hanno riferito all’ANSA che nel pomeriggio di oggi il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha telefonato al presidente del Consiglio Enrico Letta ribadendogli “l’auspicio per la stabilità politica dell’Italia e per la continuità nell’azione di governo”.

18:09 – Il Corriere della Sera ha pubblicato sul suo sito una sintesi delle cose che Berlusconi avrebbe detto durante la riunione dei parlamentari PDL, in corso al palazzo di Montecitorio:

Ho deciso da solo. Ho deciso nella notte. Perché gli italiani non capivano come facevamo a stare al governo con la sinistra se i nostri deputati si erano dimessi. Dobbiamo spiegare ai nostri cittadini le nostre ragioni. Forza Italia non è una forza estremista e nessuno mi ha costretto a far dimettere i ministri. La missione di Magistratura Democratica è quella di garantire la democrazia. E per loro c’è democrazia solo se la sinistra è al potere. Hanno fatto piazza pulita dei partiti democratici.

17:49 – La borsa di Milano ha chiuso a -1,2 per cento, dopo una giornata sempre in negativo.

17:41 – Silvio Berlusconi è arrivato al palazzo di Montecitorio, la sede della Camera dei Deputati, per la riunione con i parlamentari PdL.

17:30 – Dopo due giorni di silenzio, il sindaco di Firenze e probabile candidato alla segreteria del PD, Matteo Renzi, ha pubblicato un breve post su Facebook di commento alla crisi di governo.

In tanti mi chiedono: “Che pensi della crisi di governo?”. Spiacente, non partecipo al festival-teatrino delle dichiarazioni. Aspettiamo di sentire cosa dirà il Premier Letta e di vedere cosa deciderà il Parlamento. Nel frattempo l’unico modo per restituire un po’ di dignità alla politica è fare bene il proprio mestiere. Oggi sono intervenuto in Consiglio Comunale sui risultati amministrativi del mondiale di ciclismo (rastrelliere, strade asfaltate, piste ciclabili, spazi culturali riaperti) e stamattina ho inaugurato l’asilo nido al Palazzo di Giustizia (liste d’attesa diminuite del 90% in quattro anni). La politica deve parlare meno e fare di più.

17:05 – Tra poco dovrebbe iniziare la riunione dei parlamentari del PdL.

16:59 – L’Osservatore Romano oggi dà conto della nuova crisi politica definendola “irresponsabile”:

Diverse voci dissidenti, fra le quali quella di esponenti di primo piano del Pdl, più o meno apertamente hanno espresso il proprio favore per soluzioni in grado di scongiurare una crisi che appare irresponsabile provocare non solo per le sue ripercussioni economiche, ma per le ricadute sulla credibilità dell’intera classe politica italiana.

16:42 – Mercoledì 2 ottobre la discussione in Senato sulla crisi di governo inizierà alle 9:30 con le dichiarazioni di Enrico Letta.

16:38 – Al termine della riunione dei capigruppo del Senato, il ministro Dario Franceschini ha chiarito meglio che cosa intende fare mercoledì il governo in Parlamento: “La questione di fiducia si pone su risoluzioni che devono presentare i gruppi. Ma la volontà del governo è di andare al chiarimento e porre quindi la fiducia”.

16:18 – I parlamentari di UdC e Scelta Civica si sarebbero dovuti riunire questo pomeriggio per discutere la situazione politica in seguito alle dimissioni dei ministri PdL, ma visto che i parlamentari del PdL si riuniranno a partire dalle 17 hanno preferito rimandare a domani. Fonti di Scelta Civica consultate dall’ANSA hanno spiegato che: “La prospettiva è quella di dare vita a un nuovo progetto che possa attirare i delusi del Pdl e sostenere un governo che sia in grado di avere una prospettiva di ampio orizzonte per fare le riforme necessarie al Paese”.

15:57 – Una delle questioni laterali di cui si discute oggi ha a che fare con la legge elettorale e Roberto Giachetti, deputato del PD e vicepresidente della Camera, e riguarda anche Enrico Letta e Beppe Grillo. La storia è qui, per chi se la fosse persa.

15:29 – Il ministro per i Rapporti con il parlamento, Dario Franceschini (PD), ha spiegato che Enrico Letta riferirà alla Camera mercoledì pomeriggio a partire dalle 16 e che il voto di fiducia non è scontato: “È molto probabile che accada, che venga posta la fiducia su eventuali mozioni, ma dipenderà da come andrà il dibattito”.

15:20 – Enrico Letta riferirà in Senato sulla crisi di governo mercoledì mattina e nel pomeriggio alla Camera.

15:16 – Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, ha risposto al comunicato dei ministri dimissionari PdL dicendo all’ANSA: “Sono allibito, neppure io ho paura. Ho già pagato con la detenzione le squallide minacce alla libertà di espressione. Punto.”

15:07 – Adnkronos riferisce che tra gli incontri mattutini di Enrico Letta a palazzo Chigi ce n’è stato anche uno con il segretario del PD Guglielmo Epifani, per “fare il punto della situazione”. Ma non se ne sa molto di più.

15:01 – La foto del giorno, di due dei cinque ministri PdL che si sono dimessi, è di un mese fa.

Pausa con gelato per i ministri Quagliariello e Lorenzin

14:55 – Per il momento non arrivano molte dichiarazioni dal PD sulla crisi che si è aperta con le dimissioni dei ministri PdL dal governo Letta. Oltre alle dichiarazioni di questa mattina del segretario Guglielmo Epifani, c’è un laconico Massimo D’Alema: “È evidente che le dimissioni in blocco non revocabili dei rappresentanti del secondo partito della coalizione rappresentano la crisi di governo”. E che il cielo è blu.

14:41 – L’incertezza legata alla crisi di governo si sta riflettendo anche sulla borsa: a Milano il FTSE MIB è a -1,79. L’agenzia di rating Fitch ha comunicato che «la probabile caduta del governo di coalizione mette a rischio gli obiettivi di bilancio pubblico a breve e medio termine». E per un ripasso: che cosa sono le agenzie di rating.

14:21 – Dopo l’arrivo di Berlusconi a Roma è iniziata una riunione con i principali leader del PdL, c’è anche Angelino Alfano, che stamattina ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili da vicepresidente del Consiglio.

14:17 – Berlusconi a Roma è arrivato così, con occhiali da sole e cane in braccio (video).

berl-cane

14:00 – Visto che se ne torna a parlare, in seguito alla nota congiunta dei ministri dimissionari del PdL indirizzata al direttore del Giornale Sallusti, qui vi raccontiamo che cosa fu il caso Boffo e perché si parla di “metodo Boffo” nei casi di una campagna di stampa basata su illazioni e bugie allo scopo di screditare qualcuno per ragioni politiche.

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A metà giornata il punto della situazione è questo – La presidenza del Consiglio ha confermato di avere ricevuto le dimissioni irrevocabili dei ministri PdL Alfano, De Girolamo, Lorenzin, Lupi e Quagliariello, annunciate sabato scorso in seguito alla decisione di Silvio Berlusconi di ritirare i propri ministri dal governo Letta. I cinque ministri in mattinata hanno diffuso una nota congiunta in risposta a un duro editoriale di Alessandro Sallusti sul Giornale, ricordando che con loro non funzionerà il cosiddetto “metodo Boffo” e che non si faranno intimidire.

Silvio Berlusconi ha raggiunto Roma, dove questo pomeriggio si terrà una riunione tra i gruppi parlamentari del PdL che si preannuncia alquanto tesa.

L’incertezza data dalla crisi di governo ha influito sulla borsa: a Milano l’indice di riferimento FSTE MIB perde l’1,65 per cento. Lo spread è a 274.

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12:58 – Adnkronos dà notizia di una nota di Palazzo Chigi in cui si conferma che “sono pervenute le dimissioni irrevocabili dei ministri Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello”.

12:44 – Nel frattempo, Silvio Berlusconi è tornato a Roma da Arcore. Questo pomeriggio parteciperà alla riunione dei gruppi parlamentari del PdL.

12:34 – I ministri dimissionari del PdL, Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliarello hanno diffuso una nota congiunta in risposta al duro editoriale di oggi di Alessandro Sallusti pubblicato sul Giornale.

È bene dire subito al direttore de Il Giornale, per il riguardo che abbiamo per la testata che dirige e una volta letto il suo articolo di fondo di oggi, che noi non abbiamo paura. Se pensa di intimidire noi e il libero confronto dentro il nostro Movimento politico, si sbaglia di grosso. Se intende impaurirci con il paragone a Gianfranco Fini, sappia che non avrà case a Montecarlo su cui costruire campagne. Se il metodo Boffo ha forse funzionato con qualcuno, non funzionerà con noi che eravamo accanto a Berlusconi quando il direttore de Il Giornale lavorava nella redazione che divulgò la notizia dell’informazione di garanzia al nostro presidente, durante il G7 di Napoli, nel 1994.

I ministri dimissionari fanno riferimento soprattutto a questa frase dell’editoriale di Sallusti.

Alfano, Quagliariello, Lorenzin, Lupi e Di Girolamo, con qualche distinguo di forma e di sostanza, si adeguano ma non condividono, al punto di ventilare un loro futuro fuori da Forza Italia, non si capisce se sulle orme di quel genio di Gianfranco Fini.

12:11 – Gli appassionati del genere qui trovano la biografia minima di Daniela Santanchè, che ne vale la pena, diciamo.

12:04 – Sui rapporti non propriamente idilliaci all’interno del PdL in questi giorni c’è un’intervista con Altero Matteoli pubblicata da Quotidiano Nazionale, in cui si parla di chi fa cosa e come all’interno del partito.

Senatore Matteoli, sembra proprio che vi siate infilati in un vicolo cieco e che a comandare siano i falchi…
“Mah, i falchi… La verità è che in questa fase il primo dei falchi si chiama Silvio Berlusconi”.
Vero, com’è vero che ha prevalso la linea di Verdini e della Santanchè.
“Non li metterei sullo stesso piano. Verdini è un culo di pietra che passa la giornata a lavorare come un matto per il partito…”.
E la Santanchè?
“La Santanchè di sicuro non passa la giornata a lavorare. E’ un fenomeno televisivo. Cosa vuole, anche se ho l’impressione che gli italiani si stiano un po’ rompendo le scatole, purtroppo a fare audience sono quelli che strillano, non quelli che ragionano”.

11:53 – A Che tempo che fa, domenica sera Enrico Letta ha spiegato di volere cambiare la legge elettorale e di essere per un ritorno al cosiddetto “mattarellum”. Oggi sul suo blog, Beppe Grillo ha pubblicato un post accusando Letta di mentire sulla questione:

Il Deputato del pd (menoelle, ndr) Giachetti propose il ritorno al mattarellum che fu bocciato a pieno titolo da Letta, dalla Finocchiaro e da tutto il pd (menoelle, ndr) che votò contro.

Letta ha risposto alle accuse di Grillo con una nota su Facebook, dove spiega che:

La mozione Giachetti è stata contestata – nel metodo, non nel merito – dal PD perché focalizzava l’attenzione (e precipitava il confronto) solo sulla legge elettorale, mentre il dibattito urgente e necessario doveva riguardare l’intera materia delle riforme istituzionali per il cambiamento dell’articolo 138 della Costituzione. Dunque, in prospettiva, non solo il sistema di voto, ma anche, tra l’altro, la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento delle storture causate dal bicameralismo paritario.

Grillo ancora una volta mente. Soprattutto dimostra di volere, lui per primo, il porcellum. Non mi stupisce: è l’unico sistema che può consentirgli di avere voce in capitolo, di vincere o di essere comunque l’ago della bilancia.

11:46Qui potete seguire la borsa di Milano in diretta, che perde l’1,68 per cento in questi momenti.

11:40 – L’ANSA riferisce che il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto legge sull’IMU è stato spostato da oggi alle 13 a giovedì.

11:35 – Il ministro uscente delle Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello, è intervenuto alla trasmissione La telefonata di Maurizio Belpietro, spiegando che quella passata è stata “una settimana di ordinaria follia”. Quagliariello è stato tra i più scettici e critici nei confronti della decisione di Berlusconi di ritirare i ministri dal governo Letta: “Ho espresso più volte una forte opposizione alla decisione di far dimettere i nostri parlamentari. È vero che era un fatto simbolico e soprattutto un fallo di reazione, perché per prima ha sbagliato la sinistra, ma ad un fallo non si risponde con una testata sennò si perdono le partite”.

11:27 – La riunione dei gruppi parlamentari del PdL è prevista per le 17 di oggi pomeriggio.

11:24 – Il Corriere della Sera oggi pubblica un’intervista con Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti dimissionario: dice che “è giusto e doveroso dire che la strada che abbiamo imboccato è sbagliata” e che si è dimesso solo perché “se il nostro leader ci chiede di dimetterci, serietà ci impone di farlo”. E sulla lealtà nei confronti di Berlusconi tira in ballo il suo cane:

“Leali e non fedeli” significa questo: io ho un bellissimo cane che si chiama Macchia e mi è fedelissimo, mi fa feste e mi segue ovunque. Ma la lealtà è un’altra cosa: significa sorreggersi vicendevolmente nell’avventura della vita, nelle fatiche e negli insuccessi. Significa dirsi anche che qualcosa non sta andando, per poi mettersi in cammino insieme.

11:13 – Tra i più agguerriti nel sostenere la linea di Berlusconi sulla dimissione dei ministri c’è il coordinatore del PdL Sandro Bondi, oggi ha detto che “è ormai evidente che Epifani, Letta e il PD hanno già dato inizio alla campagna elettorale, manipolando cinicamente la realtà e cercando addirittura di strumentalizzare il confronto all’interno del partito”.

11:11 – Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, dice di attendere “il risultato dell’incontro dei gruppi parlamentari” prima di parlare di crisi vera e propria, ricordando che un governo (di qualche tipo) sarà necessario anche in vista della prossima presidenza italiana dell’Unione europea. Da calendario, l’Italia inizierà il proprio turno di presidenza a luglio 2014 e lo terminerà a dicembre dello stesso anno.

11.00 – La Borsa di Milano ha aperto in negativo e in questo momento perde 1,61 punti percentuali. Lo spread, cioè il differenziale tra titoli di stato italiani e tedeschi, è tornato a salire fino a raggiungere i 288 punti (24 in più della chiusura di venerdì). Commentando i primi dati dalla borsa, il segretario del PD Guglielmo Epifani ha detto che “il PdL sta facendo saltare il paese”, in seguito alla decisione di Silvio Berlusconi di ritirare i ministri del proprio partito dal governo di Enrico Letta. Epifani ha poi aggiunto di non temere eventuali elezioni.

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Berlusconi sta tornando a Roma dopo avere trascorso il fine settimana ad Arcore. Nella mattina dovrebbe incontrarsi con Angelino Alfano, vicepresidente del Consiglio dimissionario, per discutere la decisione di sabato. Nel pomeriggio è prevista una riunione dei gruppi parlamentari del PdL, che si preannuncia molto tesa dopo le dichiarazioni di ieri di suoi vari esponenti, a partire da quelle dei ministri dimissionari che hanno criticato – più o meno esplicitamente – la decisione di Berlusconi. Sarà soprattutto attorno al PdL che oggi sarà interessante seguire l’evoluzione di quanto iniziato sabato con l’annuncio delle dimissioni dei ministri del PdL.

Nella serata di domenica, dopo essersi visto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Letta ha confermato che mercoledì andrà in Parlamento per verificare se il suo governo abbia ancora il sostegno necessario per andare avanti. Intervistato a Che tempo che fa, Letta ha confermato tra le altre cose che l’aumento dell’IVA dal 21 a l 22 per cento ci sarà, e che entrerà in vigore il 1 ottobre, come già previsto.