A che punto siamo

Undici giorni dopo l'arresto di Carboni: chi è in carcere, chi è già indagato, chi potrebbe esserlo presto

Undici giorni fa, l’8 luglio, la magistratura romana dava ordine alla polizia di arrestare Arcangelo Martino, Pasquale Lombardi e Flavio Carboni, con l’accusa di aver costituito un’associazione a delinquere che avrebbe interferito con ambienti politici, giudiziari e amministrativi. Da quel giorno ne sono successe parecchie e in dieci giorni ci siamo fatti una discreta cultura sulla vita e le opere di questi personaggi bizzarri: abbiamo letto i verbali degli interrogatori e le intercettazioni, siamo edotti sui tentativi della lobby di influenzare la Corte costituzionale, decidere le candidature alle elezioni regionali in Campania, promuovere questo o quel magistrato, stringere contatti con politici e amministratori per gli appalti sugli impianti eolici in Sardegna. Abbiamo visto un sottosegretario dare le dimissioni dal suo incarico di governo e i nomi di diversi esponenti del centrodestra saltare fuori sulle pagine dei giornali. È utile quindi fermarsi e fare un po’ un punto della situazione, per vedere concretamente a che punto siamo.

Arcangelo Martino, Pasquale Lombardi, Flavio Carboni
Le tre persone arrestate dalla polizia l’8 luglio sono le uniche che sono state arrestate e che si trovano in carcere. I loro avvocati hanno chiesto la revoca della custodia cautelare: il tribunale del riesame ha già esaminato e respinto quelle di Carboni e Lombardi, in settimana sarà esaminata quella di Martino.

Nicola Cosentino
L’esponente del PdL è indagato: si è dimesso da sottosegretario all’economia ma è rimasto coordinatore del PdL campano. Anche per lui le accuse sono di associazione per delinquere semplice e violazione degli articoli 1 e 2 della legge Anselmi, che vieta la ricostituzione delle società segrete. I giornali di oggi raccontano che la procura di Roma è orientata a chiedere alla Camera l’autorizzazione a utilizzare le intercettazioni già agli del procedimento ma “finora non disponibili per contestare i contenuti” degli interrogatori.

Marcello Dell’Utri
Indagato anche lui per associazione segreta, potrebbe presto essere oggetto di un altro capo d’imputazione: corruzione. I carabinieri hanno scritto che “sia il Verdini che il Dell’Utri risultano apparentemente coinvolti in alcune operazioni finanziarie sospette condotte da Carboni, nell’ambito delle quali egli ha veicolato titoli per centinaia di migliaia di euro messi a disposizione da un imprenditore romagnolo coinvolto nell’operazione parchi eolici, parte dei quali sono stati con ogni probabilità negoziati dallo stesso Verdini o da persona da lui delegata”. Secondo i giornali, il procuratore aggiunto Capaldo sta facendo svolgere dei controlli per capire se ci sono giri di denaro che arrivano a Dell’Utri. Anche per lui la procura ha chiesto al Senato l’autorizzazione a utilizzare durante gli interrogatori le intercettazioni agli atti.

Denis Verdini
Verdini ha fatto il percorso inverso, rispetto a Dell’Utri: era già indagato per corruzione, ora si trova accusato anche di associazione segreta. Sarà interrogato a breve e anche per lui la procura di Roma chiederà alla Camera l’autorizzazione a utilizzare durante gli interrogatori le intercettazioni agli atti.

Ugo Cappellacci
Il governatore della Sardegna è indagato per corruzione ed è stato sentito sabato dagli investigatori, ai quali ha detto di non avere colpe e semmai “essere stato un babbeo”. Il PD sardo sta ragionando sulla possibilità di presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti in consiglio regionale.

Ernesto Sica
Si è dimesso da assessore regionale della Campania quando le intercettazioni hanno mostrato il suo ruolo nella costruzione delle notizie false diffuse per screditare Caldoro. È indagato per associazione segreta e violenza privata.

Giacomo Caliendo
Sottosegretario alla giustizia, è una delle persone che potrebbe essere iscritta al registro degli indagati nei prossimi giorni. Le intercettazioni evidenziano un suo ruolo di mediatore tra Berlusconi e la lobby, con particolare riferimento ai rapporti con i magistrati e le relative nomine da promuovere. PD e IdV hanno presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti, che è stata calendarizzata a settembre.

Roberto Formigoni
Anche il presidente della Lombardia sarà sentito dagli investigatori e potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Le intercettazioni mostrano i suoi tentativi di influenzare i giudici attraverso la lobby, allo scopo di far riammettere la sua lista alle elezioni regionali, nonché le pressioni verso il ministero della giustizia perché mandasse gli ispettori alla Corte d’appello di Milano.

Vincenzo Carbone
Ex presidente della Corte di Cassazione, è già stato convocato in procura. Le intercettazioni mostrano i suoi contatti con la lobby, specie in relazione al verdetto della Corte Costituzionale su lodo Alfano. In un verbale si legge che Lombardi, parlando con Caliendo, lo invita a “lavorarsi per bene” Carbone, prospettandogli in cambio “una legge per l’aumento dell’età pensionabile da 75 a 78 anni”. Il voto di Carbone sarebbe stato cruciale per l’elezione di Alfonso Marra a presidente della Corte d’Appello di Milano.

Arcibaldo Miller
Capo dell’ispettorato del ministero della giustizia, le intercettazioni lo mostrano in una certa confidenza coi membri della lobby. Consiglia loro come fare per assecondare la richiesta di Formigoni e mandare gli ispettori a Milano: “Denuncino che hanno fatto imbrogli, nel senso che hanno travisato i fatti. In base a questo devono fare un esposto in cui dicono che i giudici della Corte d’Appello hanno fatto delle irregolarità e chiedono un intervento di controllo al Ministro della Giustizia”. Potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati.

Alfonso Marra
Il presidente della Corte d’Appello di Milano – la cui elezione era seguita a un gran lavorio da parte della lobby – si appresta a subire la sanzione disciplinare del CSM, che oggi riunirà la prima commissione in vista del trasferimento per incompatibilità ambientale. La procura generale della Cassazione ha poi avviato una indagine disciplinare sul suo conto, su quello di Miller e su quello dell’avvocato generale in Cassazione Antonio Martone, anche lui nominato nelle intercettazioni. Sarà convocato dalla procura di Roma.

(la foto è dell’Espresso)