La questione è spinosa, però il modo per risolverla è relativamente obbligato. Il Pd sta armando una dura polemica contro la decisione del governo di non tenere l’election-day, e anzi di allontanare il più possibile la data delle elezioni amministrative da quella dei tre referendum. Dopo di che, si capisce che la scelta di Maroni semplifica le cose ai democratici: relegati a metà giugno, i referendum hanno perduto l’ultima esile possibilità di raggiungere il quorum di validità (quel 50 per cento improbo per qualsiasi referendum da quando la base elettorale è stata estesa ai residenti all’estero, senza la verifica degli aventi diritto chiesta dai radicali).
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