di Emanuele Nenna – @emanuelenenna
In questi giorni tra gli addetti ai lavori si parla molto della recente gaffe di un’importante agenzia di pubblicità, la Saatchi&Saatchi di Milano.
Risultato: l’intera comunità dei pubblicitari si indigna, accusa gli ideatori di sciacallaggio, di malafede, di ottusità. Non tutti ovviamente inveiscono, ma di fatto nessuno prende le parti degli autori, almeno pubblicamente, almeno a quanto mi risulta. E la campagna, per fortuna, viene annullata immediatamente.
Dicono che a pensare male si fa sempre bene, ma io sono della fazione opposta, quella degli irriducibili della buona fede. Non posso saperlo, ma non ci credo che l’unico intento dei creativi della S&S fosse quello di stupire, o vincere premi a qualsiasi costo, senza guardare in faccia a nessuno. Sarebbe mostruoso. Certo, si tratta di un errore. Brutto, spiacevole. Ingenuo, anche. E temo doloroso per qualcuno. Ma come ci sono grandi calciatori che sbagliano gol già fatti, immagino possano esserci professionisti della comunicazione che, ogni tanto, dimenticano l’ABC.
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