Il testo del video sull’amore per lo studio del Miur

Conosco i giornali. Ci lavoro da trent’anni. E quindi non mi stupiscono i titoli di oggi che parlano di uno “spot per la scuola pubblica girato in una privata”. Ho già spiegato ieri come sono andate le cose: i motivi (risparmiare) che hanno portato la produzione a scegliere una location piuttosto che un’altra per costruire un set con studenti veri e suppellettili di una scuola pubblica. Qui aggiungo solo il testo del video, quello scritto con Paolo Iabichino e Roberto Vecchioni, affinché tutti possano capire davvero di cosa stiamo parlando.

Quando studiavo io c’erano i libri di carta, le lavagne con il gesso e imparavamo solo dalle maestre e dai professori. Oggi c’è Internet, ci sono i libri elettronici, le lavagne digitali e succede anche che siamo noi insegnanti a imparare dai ragazzi.

Quello che non è mai cambiato è il valore dello studio: lo sapevate che in latino studio vuol dire anche amore? E infatti studiare significa amare e cioè dare un senso alla nostra vita e a quella degli altri.

Non importa se leggiamo un libro con le pagine o il monitor di un computer, non importa neanche se le scuole non sono perfette e se studiare a volte ci sembra perfino inutile.

Cerchiamo con tutte le forze di cambiare quello che non va, ma non smettiamo mai di amarla la nostra scuola, perché un futuro migliore per tutti è scritto nel miglior presente che riusciamo a realizzare insieme.

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