Augmented Democracy (per la serie: sono tornato e oggi sono piuttosto felice)

Nei mesi scorsi molti mi chiedevano “cosa stai facendo, cosa farai dopo Wired?”. Oggi posso dare un pezzetto di quella risposta. Su Repubblica è uscito il risultato di quattro mesi di viaggi, incontri, studi. Passione, passatemi il termine. Ho conosciuto delle persone straordinarie, e, credetemi, non esagero. Wikicrazia è il titolo scelto dal quotidiano di Ezio Mauro, proprio come il titolo di un libro imperdibile di Alberto Cottica, mio compagno di infinite conversazioni sul futuro di questo Paese. A volte il destino ci stupisce con delle coincidenze che sembrano magiche. Questa per me è stata una di quelle volte. Sono orgoglioso e grato di aver potuto tornare a scrivere sul “mio” quotidiano dopo dieci anni proprio con questo argomento. Che è così mio, ma soprattutto così nostro. Si parla di nuova politica, di collaborazione di cittadini in rete. Di trasparenza, di condivisione. E del perché l’intelligenza collettiva è più forte della stupidità collettiva che pure esiste. Io la chiamo Augmented Democracy, è la democrazia aumentata. E’ la strada per ridare un senso alla politica in Italia. Ed è una delle cose che farò con ancora più convinzione: impegnarmi perché diventi cultura e pratica di governo. Non da solo. Per fortuna siamo in tanti.

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