La prima cosa che sentii di Vasco Rossi fu “Siamo solo noi”, e avevo sedici anni: poco dopo lui andò a Sanremo e cantò “Vado al massimo” e si fece notare. Io scrivevo “VRFC” sotto le sedie del mio liceo con un pennarello nero: il fan club era inventato e le sue uniche attività erano le suddette scritte col pennarello e il mio ascolto di una manciata di canzoni; me ne piaceva solo qualcuna ma mi piaceva soprattutto il tipo e il suo ribellismo, anche se non era il mio genere, e forse proprio per quello: ribelli che non lo eravamo. (segue)
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