Illimitatamente

Sono alla fermata del tram, e accanto a me si raduna un gruppo di ragazzini, immagino diretti a scuola. Ne arrivano altri, si riconoscono e salutano da lontano, e uno del “mio” gruppo si porta davanti a tutti e con … Continua a leggere→

Sono alla fermata del tram, e accanto a me si raduna un gruppo di ragazzini, immagino diretti a scuola. Ne arrivano altri, si riconoscono e salutano da lontano, e uno del “mio” gruppo si porta davanti a tutti e con dei movimenti un po’ goffi (da pinguino, realizzerò dopo) comincia a cantare forte “amo fare due cose contemporaneamente…” e all’improvviso tutti quanti, quelli lì sotto la pensilina e quelli che stanno arrivando si uniscono “… come navigare, messaggiare, ILLIMITATAMENTEEEE!”. È una specie di flashmob, ma non organizzato, e dà l’idea che la scena si sia ripetuta già mille volte nelle ultime tre settimane e che si ripeterà ancora durante la giornata e i giorni a venire.
In molti l’avevano notato, nei giorni di Sanremo: tra tutte le canzoni del Festival che abbiamo sentito per la prima volta, quella che è rimasta immediatamente più appiccicata alle orecchie di tutti – complice una reiterazione straordinaria rispetto alle altre – è “Illimitatamente”, eseguita dal pinguino Pino nello spot di Vodafone trasmesso durante tutte le serate. E scritta e cantata da Elio e le Storie Tese, che nel frattempo al festival partecipavano con altre due canzoni assai lodate e premiate ma lontanissime dalla orecchiabilità e dalle prospettive di successo di “Illimitatamente”.
Il che ci lascia a tre alternative: riflettere criticamente su questo risultato, riflettere compiaciuti di questo risultato, o passare le giornate a canticchiare da pinguini “ILLIMITATAMENTEEEE!”.


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