Che programmi avete, finiani?

Domenica scorsa il Secolo aveva pubblicato alcune pagine di pareri, consigli e suggerimenti di un po’ di persone nei confronti del nuovo partito di Futuro e Libertà. Su gentile richiesta, io avevo scritto questo. Malgrado gli interventi a “Vieni via con me”, io le differenze tra una destra perbene e una sinistra per bene non le [...]

Domenica scorsa il Secolo aveva pubblicato alcune pagine di pareri, consigli e suggerimenti di un po’ di persone nei confronti del nuovo partito di Futuro e Libertà. Su gentile richiesta, io avevo scritto questo.

Malgrado gli interventi a “Vieni via con me”, io le differenze tra una destra perbene e una sinistra per bene non le vedo ancora, nel 2010. E non escludo che non ci siano, sulle linee generali e di principio: non sarà usare con più disinvoltura il termine “patria” a cambiare un concetto condiviso come l’amore per il posto a cui si appartiene. Quindi, ora che la destra perbene si è invece efficacemente distinta dalla destra permale, spiegandolo, forse quello che mi aspetterei è una maggiore chiarezza e definizione non tanto dei principi – siamo tutti cristiani, almeno a parole – quanto sulle loro declinazioni concrete. Meno Morricone, meno manifesti, e meno retorica enfatica: ci volevano, ora andiamo al sodo. Che programmi hanno, le persone di Futuro e Libertà?


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