(Tomohiro Ohsumi/Getty Images)

Amabie

Perché il Giappone è passato da secondo paese per contagi a una situazione tranquilla? [Continua]

Tokyo, 17 marzo, 129 giorni alle olimpiadi (?)

Perché il Giappone nelle ultime settimane è passato da secondo paese per contagi da COVID19 a una situazione tranquilla e quasi sotto controllo nella percezione quotidiana?
Non lo sappiamo, ma elenco dei possibili fattori che mi vengono in mente disordinatamente:

Quale di questi è determinante? Non chiedetelo a me, e comunque non si può sapere, per adesso, è troppo presto. Molta gente qui si aspetta che da un momento all’altro ci sia l’annuncio del posticipo delle olimpiadi e, contestualmente, la rivelazione che i casi sono immensamente maggiori di quanto detto finora. Cominciano in alcune zone le preoccupazioni nel caso il numero dei ricoverati dovesse aumentare, i posti letto cominciano a scarseggiare.

Per quanto riguarda me, una volta fatte raffreddare le impressioni ancora troppo vive di queste settimane, mi fermerò a riflettere sulle differenze culturali tra italiani e giapponesi, così come mi sono apparse in questo raro caso di calamità quasi uguali e contemporanee nei due paesi.

Ma queste differenze incidono nella diffusione o nel controllo di un virus?
Una cosa folcloristica, intanto: secondo una credenza giapponese nei tempi di contagio c’è un yōkai (essere sovrumano, categoria che comprende spettri, spiriti e animali magici) che emerge dal mare. Si chiama Amabie, è una sirena con tre code di pesce, i capelli lunghi e il becco di uccello. Dice al primo uomo che incontra che la deve disegnare e mostrare a tutti, così la piaga finirà. Chiaramente nel Giappone del 2020 questo si traduce in valanghe di disegnini postati sui social, dopotutto siamo sempre nella patria dei manga e delle leggende popolari che diventano vignette umoristiche su twitter.

 

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