Dal 18 settembre c’è su YouTube un video in cui l’attore statunitense Morgan Freeman parla del ruolo avuto dalla Russia nelle elezioni vinte da Donald Trump. Il video è stato visto più di 300mila volte ed è stato realizzato dal Committee to Investigate Russia, un’organizzazione non-profit tendente a sinistra fondata dal regista Robert Rainer. Il video inizia con Freeman che dice, con riferimento alle interferenze russe: «Siamo stati attaccati, siamo in guerra». Freeman invita poi a immaginarsi una storia-da-film di spionaggio il cui protagonista è Vladimir Putin. Alla fine del video, Freeman invita Donald Trump a «salvare la democrazia» e prendere una posizione molto più forte sul tema.
Il video, come prevedibile, non è per niente piaciuto al governo russo. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha detto che «è difficile prendere sul serio le parole di Freeman» e altri esponenti del governo hanno criticato e smentito le cose dette da Freeman, in certi casi sostenendo anche che sembri essere poco lucido. Lo stesso hanno fatto alcune televisioni russe: qualcuno ha detto che Freeman ha un “complesso messianico”, qualcun altro ha tirato in ballo un suo presunto e intenso uso di marijuana. Su Twitter è anche partito l’hashtag #StopMorganLie (ferma le bugie di Morgan).