(Phillip Faraone/Getty Images for Environmental Media Association )

Moby dice che sa delle cose su Trump, ma è Moby

Il cantante americano Moby, che da mesi conduce sui social network una tenace e testarda battaglia contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha scritto su Instagram di aver parlato con alcuni suoi «amici che lavorano a Washington D.C.» e di aver scoperto delle cose segrete su Trump. Moby ha fatto campagna in favore di Hillary Clinton prima dello scorso novembre, ma dopo la vittoria di Trump ha continuato a scrivere post per delegittimarlo e contestare la sua elezione, apparentemente ignorando il fatto che sia avvenuta democraticamente. Spesso i suoi messaggi sono stati criticati per le semplificazioni e i contenuti pretestuosi. Quello che ha postato ieri, però, è particolarmente complottista: Moby fa delle accuse molto gravi a Trump, senza mostrare la minima prova se non la parola di certi suoi amici.

Dice che il famoso dossier dell’intelligence sui rapporti tra Trump e la Russia dice la verità, e il governo russo sta ricattando Trump, «non solo per essersi fatto pisciare addosso dalle prostitute russe, ma per molte altre cose tremende». Prosegue poi le sue accuse dicendo che l’amministrazione americana è collusa con il governo russo, e «ha bisogno di una guerra, molto probabilmente con l’Iran: attualmente stanno mettendo navi da guerra americane al largo della costa dell’Iran nella speranza che l’Iran attacchi una delle navi dando un pretesto per l’invasione agli Stati Uniti». Moby continua il post con altre teorie: c’è un piano tra i Repubblicani per sbarazzarsi di Trump, e le agenzie di intelligence di tutto il mondo «sono disgustate dall’incompetenza dell’amministrazione Trump, e stanno lavorando per presentare informazioni che portino a licenziamenti ai suoi vertici e, alla fine, all’impeachment». Conclude dicendo di aver scritto queste cose per lasciare una testimonianza scritta, che sarà disponibile «quando/se» succederà tutto quello che ha previsto.

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