Che Margaret Smith Court si sia espressa contro “l’abominio” dell’unione tra persone dello stesso sesso (non sarebbe ora di avere una parola sola al posto di una definizione di sei?) è una notizia fino ad un certo punto. Lo fa da oltre vent’anni, con quella metodicità e quell’acrimonia che dovrebbero bastare da sole a garantirle di essere ignorata.
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