domenica 4 Maggio 2025

Win win

Avevamo raccontato in passato il rapporto privilegiato che può crearsi tra alcune parti politiche e certi giornali, che genera opportunità per ambedue (non parliamo dei più visibili e presenti casi di conflitti di interessi* delle proprietà), come capita con le relazioni con qualunque tipo di fonte: e del vistoso esempio del Corriere della Sera che ha costruito una proficua relazione con il partito di maggioranza al governo, che offre a quel partito una preziosa visibilità dei suoi argomenti sul maggiore quotidiano italiano, e al quotidiano una priorità di accesso ai membri più importanti del governo in carica.
Un caso vistoso si è avuto martedì, quando a tre giorni di distanza dal fatto in questione la presidente del Consiglio ha avuto bisogno di un intervento di “crisis management” rispetto all’ipotesi assai riportata che fosse stata esclusa dagli importanti colloqui internazionali avvenuti a margine del funerale del papa. E ha così offerto al Corriere della Sera un’ampia intervista per diffondere la sua versione, a cui il giornale ha offerto in cambio le pagine due e tre (nel giorno in cui gli altri quotidiani dedicavano quegli spazi al grande blackout spagnolo e portoghese), e un’impostazione che sarà stata probabilmente apprezzata dallo staff della presidenza del Consiglio.

“Quindici giorni di fuoco, che l’hanno vista al centro del mondo in molti ruoli: dal faccia a faccia con Trump alla Casa Bianca, a padrona di casa nell’evento politico, sociale, religioso più imponente degli ultimi anni in Italia: i funerali del Papa. Non ci sono stati inciampi o passi falsi, anzi è andata «benissimo» l’organizzazione che, «voglio farlo sapere agli italiani, ci ha fatto ricevere complimenti da tutti i Paesi i cui rappresentanti hanno partecipato all’evento, che hanno apprezzato il perfetto funzionamento della macchina: grazie a tutti quelli che hanno dato il loro prezioso contributo,  le grandi storie sono fatte da mille, piccole mani». Ma Giorgia Meloni preferisce rimanere con i piedi per terra. Se deve darsi un voto «è sei, come sa chiunque mi conosca». Perché «io non sono mai soddisfatta, soprattutto di me. Penso sempre che si debba fare di meglio e di più. Più si sale e più è facile scendere, ce l’ho presente da sempre».
Erano passaggi difficili, in un momento internazionale tesissimo. Ha ricevuto più complimenti che critiche, non le basta?” 
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Un’intervista di ancora maggiore disponibilità nei confronti della presidente del Consiglio è stata pubblicata venerdì dall’agenzia Adnkronos (con l’assai infondata definizione di “esclusiva”): in questo caso è opportuno conoscere le tradizioni concilianti con i partiti di destra dell’agenzia, del suo fondatore, e dei suoi ultimi direttori .

(l’espressione “conflitto di interessi” viene spesso usata con una certa vaghezza e libertà: qui intendiamo il conflitto tra gli interessi privati degli editori e l’interesse giornalistico di una testata, in cui prevalgono i primi).

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