domenica 23 Aprile 2023

Charlie, tenersi buoni

Un’appendice al prologo della settimana scorsa sui delicati rapporti con le fonti e come questi possano influenzare l’autonomia di giudizio dei giornalisti. Non è solo una questione di fonti “pagate” in denaro: nella gran parte dei casi la capacità di un giornale di avere informazioni esclusive e importanti è legata alla coltivazione di relazioni interessate anche da parte delle fonti. Quando da qualche provenienza si decide di dare una notizia a un particolare giornalista piuttosto che a un altro spesso è anche perché si ritiene di poterne trarre dei benefici in altre occasioni, e perché si è creata una fiducia basata su reciproci scambi. I giornalisti che vogliono raccogliere con continuità confidenze da certi ambiti (una procura, un partito, uno staff, un’azienda, un’organizzazione) sanno che per mantenere quel canale di confidenze è necessario essere disponibili a indulgenze simmetriche: fare uscire una notizia, citare un ruolo, dare spazio a una versione o a una richiesta, prendere parte quando ci sono conflitti. È una parte della professione che i più attenti sanno coltivare con maggiore autonomia e col senso del limite, ma spesso uno scoop deriva anche da questo tipo di relazioni e da quello che offrono in cambio.

Fine di questo prologo.

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