This Oct. 16, 2012 photo shows author J.K. Rowling at an appearance to promote her latest book "The Casual Vacancy," at The David H. Koch Theater in New York. Rowling, the popular author of the "Harry Potter" series, spoke for just over an hour before a capacity crowd in her sole U.S. public appearance to promote her first novel for grownups. (Photo by Dan Hallman/Invision/AP)

L’unica persona vera nei libri di Harry Potter

Si chiama Natalie McDonald, viene nominata nel quarto libro della serie, e questa è la sua storia [Continua]

Da qualche giorno tra i moltissimi fan e lettori dei romanzi di Harry Potter circola la storia commovente della lettera inviata da J.K. Rowling, l’autrice dei sette libri della saga, a un ragazzino che le aveva raccontato di come leggere Harry Potter lo avesse aiutato a tirare avanti in un momento difficile della sua vita. Non è la prima storia del genere riguardo Rowling, notoriamente attenta e premurosa nei confronti dei suoi lettori, e ha fatto riparlare di un altro episodio raccontato la scorsa estate da Buzzfeed. La storia risale al luglio del 1999, quando Rowling era impegnata a scrivere il quarto libro della serie, Harry Potter e il calice di fuoco.

[Leggi anche: Il riassunto di “Harry Potter” che J.K. Rowling inviò alle case editrici per farlo pubblicare]

In quei mesi in cui Rowling era concentrata sul romanzo, non si faceva vedere in pubblico ed evitava interviste e giornalisti, una bambina canadese di Toronto – Natalie McDonald, nove anni, grande fan di Harry Potter – si era ammalata di leucemia terminale. Anne Kidder, un’amica di famiglia, decise di scrivere a Rowling sperando di ricevere un autografo o una foto da regalare a Natalie; Kidder ricorda che Natalie «era ossessionata dai libri di Harry Potter. Erano il suo momento di respiro nella vita infernale a cui la costringeva la leucemia. E siccome sono il tipo di persona che pensa che c’è sempre qualcosa che si può fare, ho assillato gli editori di Rowling a Londra e ho mandato una lettera, un’email e un fax pur di farle arrivare il messaggio».

[Leggi anche: Hermione di Harry Potter è nera?]

Rowling ricevette il messaggio e andò molto oltre un autografo o una foto: rispose scrivendo una lunga lettera a Natalie, in cui le raccontava la storia del quarto libro – che stava appunto scrivendo – e le rivelava dettagli sui personaggi che fino ad allora aveva tenuto segreti. La lettera però arrivò che Natalie era già morta. Rowling e la madre della bambina iniziarono un rapporto di amicizia e un anno dopo la famiglia di Natalie andò a Londra per incontrare J.K. Rowling. In metro si misero a leggere Harry Potter e il calice di fuoco, che era stato appena pubblicato, e scoprirono che nel libro si parlava anche di Natalie: era appena arrivata a Hogwarts e il Cappello Parlante l’aveva destinata alla casa di Grifondoro, la stessa di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger.

Natalie McDonald è l’unica persona vera che compare nei libri di Harry Potter.


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