L’8 settembre scorso, dopo nove anni spesi a guardare lontano, dove nessuno aveva mai guardato così bene, il satellite WMAP ha sparato per l’ultima volta un po’ di idrazina nel vuoto dello spazio, e ha lasciato il suo posto di osservazione a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, andando a posizionarsi buono buono nell’orbita di parcheggio in cui trascorrerà il resto dei suoi giorni (gravità permettendo).
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