A destra il nuovo primo ministro del Senegal Ousmane Sonko, che stringe la mano a Bassirou Diomaye Faye, nuovo presidente del paese (AP Photo/Sylvain Cherkaoui)

Il nuovo presidente del Senegal, Bassirou Diomaye Faye, ha nominato come primo ministro Ousmane Sonko

Martedì il nuovo presidente del Senegal, Bassirou Diomaye Faye, ha nominato come primo ministro Ousmane Sonko, che era stato definito il suo “mentore politico” e con cui durante l’ultima campagna elettorale aveva guidato l’opposizione senegalese all’ormai ex presidente Macky Sall. Sonko ha 49 anni, è di sinistra e ha una storia politica più lunga di Faye: tra le altre cose fondò Pastef (Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità), partito sciolto lo scorso agosto, e nel 2019 si candidò alle elezioni presidenziali, che poi perse.

Fino a gennaio Sonko era considerato il più importante politico di opposizione e avrebbe dovuto ricandidarsi anche alle ultime elezioni presidenziali, ma il Consiglio costituzionale del Senegal, l’organo più importante del paese in materia elettorale, aveva respinto la sua candidatura a seguito di una condanna per diffamazione. La scelta delle opposizioni era dunque ricaduta su Faye.

Faye è stato poi eletto nuovo presidente del Senegal, il più giovane della storia del paese e quinto dall’indipendenza ottenuta dalla Francia nel 1960. Ha idee orientate a sinistra e si era presentato come il «candidato del cambiamento»: il suo programma prevede di ripristinare la «sovranità nazionale» che secondo lui era stata «svenduta ai paesi esteri» e ha promesso di rinegoziare i contratti minerari, del gas e del petrolio conclusi con le società straniere. Ha detto anche di voler combattere la corruzione e distribuire in modo più equo la ricchezza.

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