Una foto dell'aereo Tsehay pubblicata dal primo ministro etiope martedì 30 gennaio 2024 (@AbiyAhmedAli / X)

L’Italia ha restituito all’Etiopia il suo primo aereo, rubato dal regime fascista nel 1936

È un due posti rosso che fino a pochi giorni fa era conservato al museo dell'aeronautica militare italiana 

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Martedì l’Italia, rappresentata dal ministro della Difesa Guido Crosetto ha restituito all’Etiopia il suo primo aereo, che era stato rubato e portato in Italia dall’esercito italiano durante l’occupazione dell’Etiopia da parte del regime fascista, nel 1936. Il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali ha ringraziato il governo italiano su X (l’ex Twitter), pubblicando alcune foto della cerimonia di restituzione dell’aereo, chiamato Tsehay, come la terza figlia dell’allora imperatore etiope Hailé Selassié.

L’aereo in questione è un due posti rosso costruito nel 1935 grazie alla collaborazione fra alcuni ingegneri etiopi e un pilota tedesco. È il primo aereo costruito in Etiopia e fu inaugurato nel dicembre del 1935 con un volo di sette minuti, che atterrò nella capitale Addis Abeba. Quando le truppe fasciste occuparono la città e annessero l’Etiopia, un anno dopo, l’aereo fu rubato e portato in Italia: dal 1941 ad oggi è stato conservato nel Museo dell’Aeronautica Militare Italiana a Bracciano, in provincia di Roma.

Il ministro Crosetto ha detto che la restituzione dell’aereo ha un valore simbolico  nell’ambito del cosiddetto Piano Mattei del governo per il continente africano: la scorsa settimana si era svolta a Roma la Conferenza Italia-Africa organizzata dalla presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, per illustrare i primi progetti del Piano. Alla conferenza avevano partecipato 46 paesi africani su 54, e in 21 casi sono stati rappresentati da capi di Stato e di governo. Al momento comunque i contenuti del piano rimangono abbastanza fumosi.

– Leggi anche: Cosa sappiamo di questo “Piano Mattei per l’Africa”

L’occupazione italiana dell’Etiopia fu brutale e durò fino al 1941. L’episodio più famoso risale a subito dopo la conquista, nel febbraio del 1937. Il generale Rodolfo Graziani, appena nominato governatore della colonia, subì un attentato dal quale riuscì miracolosamente a scampare. In risposta, la guarnigione italiana della capitale Addis Abeba ricevette l’ordine di saccheggiare la città per tre giorni. Tra i 3 e i 6mila etiopi furono uccisi nella rappresaglia. Graziani non è mai stato condannato per crimini di guerra e ancora oggi viene celebrato dall’estrema destra italiana.

Nel 2012 ad Affile, in provincia di Roma, fu inaugurato un sacrario dedicato proprio a Graziani. All’inaugurazione partecipò anche l’attuale ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Alle polemiche che seguirono Lollobrigida rispose che per chi come lui era nato nella zona «l’affetto per il generale Rodolfo Graziani è stato sempre un punto di riferimento».

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