(UAE Tour)

Una volata vinta per pochi millimetri

Nella prima tappa dell'UAE Tour il belga Tim Merlier è arrivato primo al traguardo con un vantaggio inferiore al millisecondo

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Nel ciclismo su strada capita di frequente che dopo ore di corsa una gara si decida con una volata agli ultimi metri. Spesso le volate vengono vinte per questione di centimetri e, più raramente, di millimetri. È successo lunedì alla fine della prima delle sette tappe dell’UAE Tour, il giro degli Emirati Arabi Uniti, dove il belga Tim Merlier e l’australiano Caleb Ewan sono arrivati vicinissimi al traguardo. All’inizio a esultare è stato Ewan, ma dopo alcuni minuti di approfondita revisione al fotofinish la vittoria è stata assegnata a Merlier, che si stima abbia vinto per cinque millimetri.

Già prima della volata, comunque, la tappa si era fatta notare. Lungo un percorso pianeggiante attraverso il deserto, alcuni corridori erano riusciti infatti a sfruttare il forte vento laterale per creare i cosiddetti ventagli. In altre parole, nel disporsi lungo la strada in modo da essere parzialmente protetti dal vento laterale, alcuni corridori erano riusciti a sfruttare la scia di chi li precedeva e a creare nel frattempo un divario tra loro e chi li seguiva, così da avvantaggiarsi e rendere difficile, a causa del vento, il rientro degli inseguitori.

(Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2023)

Dopo che la composizione dei vari gruppi è cambiata più volte, con qualcuno che recuperava e qualcuno che invece rimaneva indietro, al traguardo di Al Mirfa, dopo 151 chilometri di corsa, sono arrivati dodici corridori con oltre un minuto di vantaggio sul resto del gruppo. In una corsa che per le sue tante tappe pianeggianti ha tra i suoi partecipanti molti velocisti (c’è chi ne parla come di un “Mondiale dei velocisti”) a giocarsi la vittoria negli ultimi metri sono rimasti soltanto Merlier ed Ewan.

(Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2023)

Merlier corre per la Soudal Quick-Step col dorsale numero 3 e con la maglia di campione nazionale belga; Ewan corre per la Lotto Dstny, la cui maglia è rossa e azzurra, col dorsale numero 13. Sul traguardo, in una volata in cui hanno raggiunto una velocità di 70 chilometri orari, entrambi hanno fatto il cosiddetto colpo di reni finale.

Dopo oltre dieci minuti di analisi del fotofinish – che in base al regolamento dell’Unione ciclistica internazionale, deve arrivare ad almeno 3.500 fotogrammi al secondo – la vittoria è stata assegnata a Merlier. È stato stabilito cioè che la ruota anteriore della bicicletta di Merlier (quella in alto nell’immagine sotto) ha toccato la linea d’arrivo prima di quella della bicicletta di Ewan, con un vantaggio inferiore al millisecondo.

Nonostante tecnologie sempre migliori, non è raro che nel ciclismo su strada ci siano finali così indecisi. All’Amstel Gold Race, una corsa in linea olandese, succede da due anni che il finale si decida al fotofinish (nel 2021 con diversi dubbi sul verdetto, dovuti perlopiù alla posizione della “foto” e al momento scelto per decidere). È anche successo, sebbene sia molto raro, che nell’impossibilità di riuscire a determinare un solo vincitore la vittoria di una corsa ciclistica su strada venisse assegnata ex aequo.

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