Dopo un anno di stallo politico, giovedì il parlamento iracheno ha votato la fiducia al nuovo governo, guidato dal primo ministro Mohammed al Sudani e composto da 21 ministri (due ministeri sono ancora vacanti: quello dell’Ambiente e quello dell’Edilizia). Al Sudani era stato incaricato di formare un governo due settimane fa dal presidente Abdul Latif Rashid: aveva 30 giorni per farlo e porre così fine alla grave crisi politica iniziata esattamente un anno fa, con le elezioni di ottobre 2021.
Il nuovo governo è sostenuto dal cosiddetto “Quadro di coordinamento”, uno dei due principali schieramenti del parlamento iracheno: l’altro è quello che sostiene il noto e potente leader politico e religioso sciita Muqtada al Sadr, che nel corso della crisi di quest’anno ha incitato varie proteste che hanno portato anche all’occupazione del parlamento. Al Sadr è il capo del Movimento Sadrista, la componente principale della coalizione Sairoon, che lo scorso ottobre aveva vinto le elezioni ma senza la maggioranza necessaria a nominare un presidente e procedere con la formazione di un governo.
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