Mercoledì un tribunale della California ha stabilito che la contea di Los Angeles dovrà risarcire 16 milioni di dollari a Vanessa Laine, vedova del cestista Kobe Bryant, per alcune foto scattate dalle forze dell’ordine e dai vigili del fuoco ai resti del marito sul luogo dell’incidente in cui morì a gennaio del 2020.
L’incidente era avvenuto in elicottero e aveva ucciso Bryant, la figlia Gianna e altre sette persone. La contea di Los Angeles dovrà risarcire anche Chris Chester, la cui moglie e figlia erano tra le persone morte nell’incidente, con altri 15 milioni di dollari.
Laine aveva fatto causa alla contea di Los Angeles a settembre del 2020 e il processo era iniziato lo scorso 10 agosto: negli Stati Uniti è stato molto discusso data l’importanza dei due organi imputati, il dipartimento dello sceriffo e quello dei vigili del fuoco della contea di Los Angeles.
Le foto scattate dagli agenti ritraevano da vicino i resti di Bryant e della figlia Gianna, oltre a quelli delle altre vittime. Le foto non erano circolate in pubblico, ma solo internamente tra gli agenti: tuttavia, secondo gli avvocati di Laine, scattarle non era necessario ed era stato un gesto inappropriato. Laine aveva accusato la Contea di aver violato il diritto costituzionale alla privacy e di averle causato un grave stress emotivo per la preoccupazione che quelle immagini potessero essere rese pubbliche.
Nel corso del processo i suoi avvocati avevano inoltre accusato gli agenti dello sceriffo e dei vigili del fuoco di averle scattate per una forma di macabro voyeurismo. Gli avvocati degli agenti, da parte loro, avevano sostenuto che le foto fossero necessarie a documentare la scena dell’incidente, su cui poi sarebbero state svolte indagini.
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