Le foto del World Press Photo

Il prestigioso concorso di fotogiornalismo ha cambiato formato, e i riconoscimenti sono ora organizzati su criteri geografici

Sono stati annunciati i vincitori regionali della 65esima edizione del World Press Photo, il concorso di fotogiornalismo più importante al mondo, che da quest’anno ha riorganizzato i suoi criteri di partecipazione e valutazione. Fino all’anno scorso il concorso assegnava due premi principali – il World Press Photo of The Year e il World Press Photo Story of the Year – ed era diviso in categorie tematiche (come ad esempio News, Sport, Ritratti e Ambiente, tra le altre) di cui stabiliva altrettanti vincitori, mentre ora è suddiviso in quattro categorie in base al formato (ci arriviamo). Da quest’anno, l’omonima fondazione olandese che lo organizza dal 1955 ha scelto di seguire una suddivisione in aree geografiche, nel tentativo di essere più inclusiva e correggere “uno squilibrio nella rappresentanza tra partecipanti, storie e vincitori”.

Spiegando le motivazioni di questi cambiamenti, l’organizzazione ha scritto: «Nel 2021, solo il 7% dei partecipanti proveniva dal Sud America, il 5% dal sud-est asiatico e dall’Oceania e il 3% dall’Africa. Questo non è in alcun modo rappresentativo dell’incredibile talento del fotogiornalismo in tutto il mondo». Oggi sono stati annunciati i vincitori regionali di ciascuna regione e categoria, mentre i vincitori globali di tutto il concorso saranno comunicati il 7 aprile.

Le sei regioni geografiche in cui è stato diviso il concorso sono: Africa; Asia; Europa; America del Nord e Centrale; America del Sud; Sudest Asiatico e Oceania. Inviando le foto al concorso, i fotografi gareggeranno nella regione in cui le hanno scattate (un’immagine scattata in Canada da un fotografo giapponese sarà giudicata nella regione dell’America del Nord e Centrale, per fare un esempio). A sua volta, ogni regione geografica è divisa in quattro categorie in base al formato dell’immagine: Singole (fotografie a esposizione singola); Storie (una storia composta da 3-10 fotografie); Long-term Projects (progetti a lungo termine su un unico tema contenenti tra le 24 e le 30 fotografie); e Open Format, una nuova categoria che include diversi tipi di utilizzo dell’immagine e in cui però la fotografia è comunque predominante (come immagini a esposizione multipla; collage; documentari interattivi; brevi video documentari). Nella gallery trovate anche una quinta categoria, la Menzione d’onore, per lavori che secondo l’organizzazione meritavano un riconoscimento.

Per quanto riguarda i vincitori globali, saranno scelti tra i vincitori regionali nelle rispettive categorie e i premi assegnati saranno quindi: il World Press Photo of the Year, per la migliore foto singola; il World Press Photo Story of the Year, per la migliore storia; il World Press Photo Long-Term Project Award, per il miglior progetto a lungo termine; e il World Press Photo Open Format Award, per il miglior progetto Open Format.

Per selezionare i vincitori i giudici hanno esaminato quasi 65mila fotografie da circa 4mila fotografi provenienti da 130 paesi. I finalisti sono stati scelti da una giuria regionale formata da esperti della zona geografica in questione, mentre il compito di stabilire i vincitori regionali e globali è assegnato a una giuria generale, o “globale” per l’appunto, composta dai presidenti di ciascuna giuria regionale. La giuria globale del concorso di quest’anno è presieduta dalla fotografa azera Rena Effendi, ed è composta da N’Goné Fall per l’Africa; Tanzim Wahab per l’Asia; Simona Ghizzoni per l’Europa; Clare Vander Meersch per l’America del Nord e Centrale; Ernesto Benavides per il Sud America; e Jessica Lim per il Sudest asiatico e l’Oceania.

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